Ferdinando Mezzelani torna a parlare dopo l’incidente di lunedì scorso: una foto su Facebook dal San Camillo. Il ringraziamento ai medici.
Ferdinando Mezzelani mette un punto e ringrazia. Lo fa dal San Camillo di Roma, dove era arrivato d’urgenza lunedì scorso. Il fotografo del CONI è rimasto vittima di uno scontro mentre era in sella alla sua moto. Dall’altra parte un autobus in arrivo. L’impatto è stato fatale. L’uomo ha rischiato di perdere la gamba, ma il soccorso immantinente del Capitano dell’Esercito Francesca Antonini gli ha evitato un’emmoragia che non avrebbe lasciato speranze.
L’amputazione è avvenuta, ma solo in modo parziale: l’arto sinistro, sotto al ginocchio, non sarà più come prima. Oggi il fotoreporter può riprendere una vita normale nonostante tutto e per questo ringrazia l’equipe multidisciplinare dell’unità Shock e Trauma, la Radiologia d’Emergenza-Urgenza, la Chirurgia Generale e d’Urgenza che dopo 5 ore di procedure hanno reso possibile il riassestamento del giornalista che fisicamente è arrivato in condizioni precarie.
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Ferdinando Mezzelani ringrazia medici e infermieri: “Senza di voi non sarei qui”
L’uomo ha prima cercato di rintracciare il Capitano dell’Esercito, poi ha fatto un post dal proprio account Facebook in cui ha mostrato tutta la gratitudine che si conviene: “Senza di voi non sarei qui”, si legge sul post ufficiale della struttura ospedaliera Forlanini San Camillo. In altre parole ha provato a rispondergli la Antonini: “Non ci ho pensato due volte a intervenire, ho fatto il mio dovere e lo rifarei”. Una storia drammatica che finisce nel migliore dei modi grazie a competenza e professionalità collettiva.
Mezzelani solitamente racconta le gesta eroiche di altri per immagini, stavolta – suo malgrado – il protagonista è lui. Qualcosa che può raccontare – e ricordare, soprattutto – con un sorriso e un pizzico di sollievo in più. La parola fine è stata scritta nel modo più sereno, anche se adesso bisogna rimettere insieme i pezzi di una vita che – malgrado tutto – non sarà più la stessa.