Vaccini Covid, il rischio di infettarsi cala addirittura dell’80% dopo la prima dose. Lo afferma l’’Istituto superiore di sanità (ISS), che in questi giorni ha pubblicato il primo studio esteso realizzato in Italia proprio per accertare l’efficacia del vaccino contro il Coronavirus. Da quanto emerge dalla ricerca, che conferma i risultati ottenuti in analoghi studi condotti in paesi esteri, già dopo la prima dose di vaccino possiamo avere una risposta immunitaria molto confortante. L’analisi congiunta ha evidenziato che il rischio di infezione da SARS-CoV-2, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell’80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso. Questi effetti sono simili sia negli uomini che nelle donne e in persone in diverse fasce di età.
Efficacia vaccino Coronavirus
L’incidenza di diagnosi di COVID-19 nelle due settimane successive alla prima dose di qualsiasi vaccino è stata di 2,90 per 10.000 giorni persona, che si riduce a 1,33 nel periodo superiore a 15 giorni dalla prima dose. Tale riduzione si osserva anche stratificando per genere, area geografica, categorie prioritarie di vaccinazione e periodo di calendario e risulta ancora più evidente se si considera la gravità nei 30 giorni successivi alla diagnosi. L’incidenza di ricovero passa da 0,44 a 0,18 per 10.000 giorni persona, quella dei decessi da 0,18 a 0,04 per 10.000 giorni persona . L’età mediana delle persone vaccinate con una diagnosi è di 57 anni, con un ricovero successivo alla diagnosi è di 84 anni e delle persone decedute è di 87 anni.
L’analisi è stata condotta su persone a cui è stata somministrata almeno una dose di qualunque vaccino autorizzato in Italia: non sono state fatte distinzioni tra i diversi produttori. Le informazioni sullo stato di salute dopo la vaccinazione sono state ottenute confrontando i dati delle singole persone vaccinate con il sistema di sorveglianza integrata coordinato dall’Istituto superiore di sanità. A causa delle diverse tempistiche di notifica e accertamento diagnostico, sono stati considerati tre scenari per analizzare l’andamento di infezioni, ricoveri e decessi: per le infezioni è stata analizzata una popolazione di 7,3 milioni di persone, 5,1 milioni di persone per i ricoveri e 3,6 milioni di persone per i decessi.
Secondo l’ISS, che in questo primo rapporto non ha presentato i risultati per brand (nome commerciale) e/o tipo di vaccino (mRNA, vettore virale) poiché i vaccini sono stati introdotti in fasi successive e somministrati a popolazioni con diverso profilo di rischio, è necessario attendere un tempo di follow-up più lungo per poter ottenere risultati più solidi e confrontabili.