Garage delle meraviglie a Tor Bella Monaca. Auto e motorini nuovissimi rubati e cannibalizzati, spesso dati anche alle fiamme e poi abbandonati. Mobili, divani, frigoriferi e materassi vecchi buttati lì invece che nella discarica. Cumuli di rifiuti di ogni specie, anche ospedalieri, di ogni tipo, dai camici alle siringhe. E poi ancora angoli con tracce di dosi di sostanze stupefacenti, segno di qualcuno che utilizza questi spazi, originariamente nati come garage, come posti per lo spaccio.
Siamo a Roma, nel VI Municipio delle Torri, dietro la torre numero 50, in via Priolo Gargallo. Qui sotto non viene mai nessuno a controllare cosa succede. È davvero zona franca – frase che in questi giorni ricorre spesso per quanto riguarda il quartiere – nel senso che i traffici illeciti si possono compiere in tutta tranquillità. A pochi metri da qui domani ci sarà la fiaccolata di protesta contro l’illegalità, organizzata dopo l’aggressione ai due carabinieri di scorta all’attivista antimafia Tiziana Ronzio, avvenuta in via Scozza la sera del 5 gennaio.
Il “blitz” nei garage delle case popolari
Nella mattinata di oggi, 10 gennaio, Marco Doria, ex delegato all’Ambiente e ai rifiuti del VI Municipio, nel corso del suo ormai consueto “mondezza tour”, si è avventurato proprio nei garage che costeggiano le Torri. E, arrivato all’altezza della Torre numero 50, in via Priolo Gargallo, è sceso nella parte sottostante la palazzina, sulla scia dei rifiuti che costeggiavano la strada. “Prima di avventurarmi – spiega Doria – ho richiesto l’intervento degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, in modo che potessero verbalizzare ogni cosa”.
E di “cose” trovate ce ne sono state tante. 7 telai tra moto e scooter, tutti rubati, più due automobili, una Smart For Four e un’Alfa Romeo Giulietta, anche queste provento di furto. I veicoli erano fatti a pezzi per rivendere probabilmente su commissione le parti più “pregiate”.
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Rifiuti ospedalieri
“C’erano anche parecchi rifiuti ospedalieri – prosegue Marco Doria – Abbiamo trovato numerosi camici da camera operatoria, di quelli verdi. Ma anche fiale e altri materiali che vengono abitualmente utilizzati in ospedale. C’era anche un carrello appartenente a un clinica. E poi un angolo attrezzato per il consumo di eroina, con fialette e siringhe, dove evidentemente vengono per spacciare e drogarsi”. Una terra di nessuno, dove nessuno ha il coraggio di andare. E dove l’illegalità è la regola. “Qui succede di tutto e tutti lo sanno”, conclude Doria. Quello che emerge grazie ai vari blitz è solo una parte. Ma riuscire a sradicare anni di omertà e collusione è difficile, se non impossibile. Doria ci sta sta provando, con il suo “mondezza tour“, con il risultato di ricevere “avvertimenti” sotto forma di ordigni o proiettili davanti casa, nel giardino, nell’auto o nella cassetta della posta.