Per la terza volta, l’amministrazione di Virginia Raggi presenta un avviso pubblico per l’emergenza abitativa romana: “Manifestazione di interesse finalizzata al reperimento di alloggi da destinare all’assistenza alloggiativa temporanea (Sassat)”. La scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 26 marzo 2021.
Nel 2018 il primo avviso, ma non arrivò nessun’offerta idonea; nel 2019 nessun partecipato alla domanda. Così, l’amministrazione ci riprova, con un budget di cinque milioni di euro l’anno dal 2021 al 2023 per 500 alloggi. L’obiettivo è trasferire gli aventi diritto dai residence per l’emergenza abitativa, molto costosi, ad appartamenti popolari più economici.
I requisiti
Ogni offerta che verrà presentata al Comune dovrà comprendere una quantità di alloggi compresa tra un minimo di uno e uno massimo di 50 unità abitative all’interno del territorio comunale.
Gli alloggi dovranno essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie: urbanistiche, igienico – sanitarie, agibilità, energetiche, accatastamento nelle categorie non di lusso (A2, A3, A4). I lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento igienico funzionale sono a carico del proprietario degli immobili.
Spese degli ospiti
Le persone che andranno a insediarsi negli alloggi, dovranno provvedere in autonomia alle spese di arredamento, manutenzione ordinaria e condominiali.
Il sito spagnolo Eldulcehogar.es spiega che: “La Spagna dal 2005 ha avviato delle politiche emergenziali abitative che hanno permesso la costruzione di 28.000 case popolari (Vpo). Nel Paese i valori immobiliari dal 1997 al 2005 si sono moltiplicati del 145%, contro l’87% italiano. L’affordable housing, le case a prezzi contenuti (case popolari) in Spagna, è una preoccupazione costante per il Paese. Anche qui le abitazioni vengono fornite prive di elettrodomestici, anche essenziali come lavatrici, e arredamento, quali cucine, ecc… ma gli aiuti statali vengono forniti tempestivamente. Il piano per l’edilizia popolare è stato rinnovato fino al 2021”.
La situazione capitolina
Invece a Roma, fin dall’inizio dell’amministrazione Raggi, è stato un tasto dolente.
“L’emergenza abitativa nel territorio di Roma Capitale riguarda 57mila famiglie, pari a circa 200mila persone“. Ha dichiarato l’assessore Luca Montuori presentando le misure per il superamento del disagio abitativo popolare capitolino, aggravato dall’emergenza sanitaria covid (i numeri infatti sono pre pandemici).
Allo stato attuale a Roma ci sono 12 mila e 500 persone idonee e in graduatoria per l’alloggio popolare, ma ben 12.215 domande inevase.
Una situazione drammatica, aggravata dalle difficoltà che finora si sono verificate. Paolo Ciani (Demos), vicepresidente della Commissione sanità e Affari sociali alla Regione Lazio e candidato alle primarie per il sindaco di Roma, ha così commentato il nuovo avviso in scadenza a marzo:
“L’amministrazione Raggi ripropone per la 4 volta un identico bando. Sinceramente non si capisce la ratio di tali scelte. Il tema delle politiche abitative a Roma è drammatico, non più solo emergenziale, ma strutturale e va affrontato in maniera responsabile e non con i soliti spot (peraltro inefficaci)“.
L’avviso appena pubblicato, scadrà il 26 marzo alle ore 12, a seguito si vedrà se ancora lo stallo perdurerà o se questa sarà la volta buona.