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Cinghiale col cranio fracassato rinvenuto sulla cassia: smania di supremazia e dominio il vero killer secondo i volontari

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Non trova pace la fauna selvatica a Roma. E se la trova, è spesso in un altro mondo, sicuramente più consapevole e più giusto. Un esemplare di cinghiale – probabilmente un adulto – è stato rinvenuto nelle prime ore di questa mattina sulla Cassia, con il cranio fracassato.

A denunciarlo l’Assessore all’Ambiente Daniele Diaco dal suo profilo Facebook.

“Le bestie siamo noi, quando ci rendiamo colpevoli di simili aberrazioni – commenta Diaco – l’immagine che vedete qui sotto è agghiacciante: un cinghiale con il cranio sfondato e il cervello che fuoriesce dalla calotta abbandonato in un sacco nero della spazzatura (…) No, né umani né animali meritano questo trattamento al di là di ogni concetto di bene e male: chi ha compiuto un simile atto disumano, oltre a ripudiare il verminaio della sua anima, deve essere prontamente assicurato alla giustizia, perché magari il prossimo cui potrebbe nuocere sarà un suo simile”, stigmatizza l’assessore.

Dello stesso parere due volontari da anni impegnati nella tutela e nel benessere degli ungulati che ormai hanno invaso Roma, grazie anche alle politiche scellerate di partiti e associazioni che definire animaliste è un azzardo.

“Vige ancora la convinzione – dichiara Pietro P. – che foraggiare gli ungulati inducendoli ad avvicinarsi ai centri abitati – sia un bene per loro. Al contrario. Si dimostra così di non aver capito proprio nulla. Un animale selvatico è e deve restare tale. E chi pensa di salvarli mettendoli in gabbia, commette un vero e proprio crimine contro la natura”.

“Personalmente penserei piuttosto ad un vile episodio di bracconaggio – afferma Greta S. – un fenomeno che nessuna amministrazione fino ad oggi ha mai affrontato in maniera seria. Facciamo in modo che il sacrificio di questa povera bestiola non sia vano”.

“Quali che siano le dinamiche che hanno portato l’animale alla morte – si fosse anche trattato di un incidente stradale – urge rivedere l’approccio con questi esemplari che fanno le spese degli errori commessi dall’uomo”, dichiara Pietro P.

“Dobbiamo proteggere l’ambiente, dobbiamo proteggere gli animali nel loro habitat naturale – conclude il volontario – e smettere di dare per scontati il dominio e la supremazia umana sull’ambiente, sugli animali, sull’eco-sistema. Che sono i veri responsabili dello scempio cui stiamo assistendo”.

Rosanna Sabella

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