Visitare Roma è diventato un lusso, visto che troppo spesso i biglietti scarseggiano e bisogna rivolgersi a ‘fonti’ alternative. Così, spesso, il Colosseo e il patrimonio archeologico di Roma sono alla mercé dei bagarini, che spesso e volentieri attraggono i visitatori tramite siti estranei al ticketing capitolino. D’altronde, le disponibilità per i tour sono scarse e sconvenienti.
“Appena il concessionario ufficiale mette in vendita online i biglietti, spariscono, grazie a sistemi di robot o ‘bot’, causando un danno concorrenziale agli operatori turistici e ai visitatori singoli che non riescono ad acquistarli”, ha spiegato il 4 luglio in conferenza stampa Assoturismo Roma Confesercenti con Federagit Roma (Ass. delle Guide Turistiche di Roma), associazione di categoria ricevuta dal ministro della Cultura Sangiuliano e dai funzionari di riferimento, “In questo modo i turisti sono costretti a reperire i biglietti sul mercato dei ‘rivenditori secondari’, a prezzo doppio e anche triplo”. Un danno ingente all’economia del turismo e all’immagine che la Città eterna trasmette al mondo.
Colosseo e Fori off limits: orari scomodi e disponibilità limitate
Se un normale turista decidesse di prenotare una visita al “Colosseo, Foro romano e palatino h24” tramite la piattaforma Coop Culture, per esempio, rimarrebbe molto deluso. Le prime disponibilità di luglio sono nelle giornate infrasettimanali del 19 e 20, di mercoledì e giovedì, in orari che di certo non invitano a visite guidate, perché sotto il sole, dalle 15.30 fino alle 18. Il discorso cambia però se si opta per il booking su piattaforme come Get Your Guide, ma a caro prezzo. Se su Coop Culture il biglietto standard è di 18 euro, in questo caso si parte invece dai 31 euro, ma le proposte sono svariate, di tutti i tipi, anche se non economiche.
“Se mediante sistemi informatici, è possibile far sparire i biglietti, deve essere possibile mettere a punto sistemi informatici moderni e adeguati per impedire tale accaparramento”, ha così commentato Angelo Di Porto, Presidente di Assoturismo Roma in conferenza stampa, “Auspichiamo che il concessionario entrante affronti con tecnologie aggiornate il fenomeno denunciato”. Anche perché i prezzi sono davvero esagerati: su Colosseum Rome Tickets si parte dai 56 euro, fino agli 89 euro per i tour guidati in italiano.
L’algoritmo danneggia il turismo romano
Per l’assessore al Turismo e ai Grandi eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, sentito dal Messaggero, la situazione è un duro colpo all’immagine della Capitale. E così come per le visite guidate, succede lo stesso anche per musei e concerti, danneggiando l’economia romana. Per questo motivo l’Assessorato ha chiesto recentemente un intervento al Governo e al Ministero della Cultura. Un primo segnale arriva dall’iniziativa con cui il Ministero ha messo a pagamento l’ingresso al Pantheon, con grande successo nella prima settimana.
Assoturismo Roma Confesercenti: già dal 2016 chiesta la valorizzazione del Colosseo
Già dal 2016 Assoturismo Roma Confesercenti spingeva per una maggior tutela e valorizzazione delle bellezze di Roma, aumento il prezzo del biglietto ma senza esagerare, per dare nuova linfa alle casse capitoline: “Può essere una buona idea aumentare il costo del biglietto d’ingresso, visto che in altre parti d’Europa si visitano cose con un valore artistico inferiore e con prezzi ben più alti. Bisogna stare attenti però a non esagerare, perché a Roma non abbiamo solo il Colosseo da visitare ma centinaia di altri siti a pagamento”, sosteneva allora Daniele Brocchi, Coordinatore turismo e cultura di Confesercenti dichiara, quando il biglietto del Colosseo veniva ancor meno del prezzo odierno, sui 18 euro, “è necessaria una rivisitazione urgente della gestione e dell’accoglienza del monumento”.