Oltre alla norma per la regolamentazione dei rave party, uno dei primi decreti-legge del nuovo governo di centro destra trainato da Giorgia Meloni riguarda il reintegro sul posto di lavoro del personale sanitario che non si è vaccinato. Questi i numeri dei professionisti della sanità della Regione Lazio che a partire dallo scorso primo novembre sono stati reintegrati sul posto di lavoro: oltre 1.500 infermieri, meno di 80 medici e circa una cinquantina di farmacisti.
Leggi anche: Medici no vax reintegrati e stop vaccinazioni. Cosa cambia
Quanti sono i medici no vax che verranno reintegrati?
Per quel che riguarda i medici no vax la percentuale di coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione obbligatoria appare alquanto irrisoria. Numeri alla mano, se ne contano 40 su Roma e 76 nella regione Lazio a fronte di, rispettivamente, 47mila e 60mila iscritti. Come spiega al Corriere della Sera il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Roma, Antonio Magi: ‘Siamo intoro allo 0,15% per loro il reintegro è automatico. L’ordine deve solo comunicare il decadimento della legge che ne aveva decretato la sospensione perché non vaccinati contro il covid’.
I farmacisti ed infermieri
Per quel che riguarda invece i farmacisti, la media di coloro che avevano deciso di non vaccinarsi è minore dell’1%. Stando ad i dati forniti dai presidenti di Federfarma di Roma e del Lazio, su 6.527 iscritti i professionisti che verranno reintegrati sul posto di lavoro sono appena 54. Diverso invece il discorso degli infermieri. Sono loro, infatti, a costituire la fetta più ampia di lavoratori che potranno tornare ad esercitare la professione anche non essendosi vaccinati. Sono oltre 1.550 gli infermieri, tra pensionati e liberi professionisti, che verranno reintegrati, per loro l’ordine delle professioni infermieristiche di Roma, Opi, ha già fatto partire le lettere e le relative comunicazioni.
Roma, medici no vax all’assemblea dell’ordine: ‘Vergogna! Indecenti!’