È attesa per il prossimo 14 febbraio l’udienza preliminare che vede coinvolti Giovanna Boda, ex capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur, e l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco. I due sono accusati di corruzione e la vicenda che li vede protagonisti riguarda alcuni appalti dal valore di 23mila euro, per oltre 3,2 milioni di tangenti che l’imprenditore avrebbe pagato per assicurarseli.
Corruzione al Ministero dell’Istruzione: ‘Mazzette in cambio di appalti per 23 milioni di euro’
Corruzione al Miur e la richiesta di rinvio a giudizio
Chiesto dal Pubblico Ministero il rinvio a giudizio nei confronti di Giovanna Boda, di Federico Bianchi di Castelbianco e di altre 7 persone. Invece altri 6 indagati hanno chiesto di patteggiare la pena. Oltre alla Boda sono, dunque, 14 persone indagate e sui quali pendono gravi accuse che vanno dalla corruzione, alla rivelazione del segreto di ufficio fino alla turbata libertà di incanti, vale a dire l’ottenere un’irregolare aggiudicazione di una gara allontanando altri concorrenti o comunque influenzando la libera concorrenza.
Le parole del Gip
Come riportato da Repubblica, il Gip si era già espresso in merito alla vicenda spiegando come i poco chiari rapporti interni al Ministero evidenzino un ‘quadro piuttosto desolante nel quale la sfera pubblica si intreccia con quella privata, dove gli interessi privati di Bianchi di Castelbianco prevalgono su quelli pubblici, declassando il Dipartimento diretto da Giovanna Boda a dependance degli uffici delle società dirette e controllate da Bianchi di Castelbianco’. Aggiungendo inoltre che: ‘l’imprenditore era divenuto nel corso degli ultimi anni il dominus delle iniziative progettuali in ambito scolastico assunte dal Ministero dell’Istruzione grazie alla magica commistione dei ruoli e funzioni da costui ricoperte’.
Soldi in cambio di regali
Stando ai conteggi effettuati a margine della conclusione delle indagini, sarebbero circa tre milioni e duecento mila euro i soldi, sotto forma di regali, ottenuti in cambio di agevolazioni così da mettere le mani su appalti milionari del mondo della scuola. Numerosi i regali effettuati alla manager, come ad esempio: trattamenti medici, viaggi, pc, appartamenti in montagna o nel centro storico e così via. Il fine di questi regali era però quello di accaparrarsi bandi milionari.