I suoi video su TikTok hanno avuto talmente tante visualizzazioni da convincere l’azienda – seppur a suo discapito – a rimborsarle l’intero costo e, addirittura, a lasciarle il prodotto acquistato. Sulla bilancia, del resto, pesava la cattiva pubblicità che quei video, diventati virali in un batter d’occhio, stavano facendo, provocando un danno di molto superiore all’importo da rimborsare alla cliente. Ma andiamo per gradi.
Lei, una giovane fashion addict che compra e vende utilizzando tra gli altri il noto portale Vinted, ha acquistato qualche giorno fa una bella borsa che veniva spacciata come autentica Dior. Valore 2.500 euro, comprata a Roma, come da scontrino allegato alle foto caricate sul sito, nel negozio di Piazza di Spagna. Prezzo di acquisto 500 euro. Un vero affare per chi ama questo genere di cose, visto che la borsa era immacolata, ancora nella sua confezione. Capita che qualcuno si disfi di un oggetto – anche prezioso – senza averlo mai usato: non è il suo genere, un regalo doppio, oppure proprio non sa che farsene. Quindi la ragazza si è fiondata sull’affare, ma era una truffa.
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I sospetti
Ricevuto il pacco, proveniente dalla Germania, sono arrivati pure i sospetti. Innanzi tutto, come ha spiegato direttamente nei video pubblicati su Tiktok con l’account happycactus_shop, il packaging. Dozzinale e non accurato come ci si aspetta da una maison come Dior. Poi lo scontrino. La carta utilizzata per il documento fiscale non era termica. Ma ci sono altri indizi che portano la ragazza a credere che la borsa, per quanto bellissima e perfetta nelle sue finiture, sia falsa. “Mancava il numero di serie in un punto specifico”, spiega in uno dei video.
Video che iniziano a girare non solo tra le seguaci della giovane, ma anche tra i clienti di Vinted. La ragazza, infatti, ha taggato l’azienda. E sono in molti a vedere quella che è diventata una serie on demand. Perché happycactus_shop ha anche numerato le puntate dei suoi video, spiegando passo passo sia come è stata truffata, sia le richieste fatte al venditore – che non le ha voluto rimborsare nulla – sia quelle fatte all’azienda, ovvero alla Vinted, garante delle trattative tra venditore e acquirente.
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Il finale a sorpresa
Inizialmente il venditore continuava a mandare messaggi alla ragazza, intimandole di firmare la ricevuta di acquisto, in modo da poter ricevere i soldi. Cosa che la giovane non faceva. Anzi, chiedeva il denaro indietro, denunciando la truffa e spiegando che la borsa era falsa. Ma l’azienda perdeva tempo.
Ma appena i video hanno iniziato a diventare virali, ecco che Vinted ha cambiato atteggiamento. “Al terzo video le cose sono cambiate. Ho mandato la richiesta di rimborso e tempo un minuto – ha spiegato la ragazza – anzi no, non voglio esagerare, dieci minuti, mi è arrivato il rimborso. E la borsa, vi chiederete? Ebbene, eccola qui. Vinted mi ha detto di tenerla, perché il venditore potrebbe cambiare nome utente e provare a truffare qualcun altro. Quindi le cose sono finite bene. Anzi, benissimo. Ho riavuto i miei soldi e pure la borsa. Che non è originale, ma è bella lo stesso. Quindi la risposta a com’è finita la storia della Dior falsa acquistata su Vinted è: si è risolto tutto per il meglio. Ho avuto fortuna. Grazie mille all’assistenza di Vinted per avermi aiutata“.