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Commercialista ucciso a Centocelle: 18 anni di carcere per l’assassino

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ponte di nova gambizzato 32enne

Roma. A distanza di un anno e mezzo dall’accaduto, è stata condannata la persona che ha ucciso il commercialista Costantino Bianchi. I fatti risalgono al marzo del 2021, quando l’uomo è entrato in un bar di via delle Ninfee e da lì non è più uscito. Ancora non è chiaro cosa sia accaduto all’interno del bar ma alla base della lite tra la vittima e l’aggressore ci sarebbero state delle motivazioni di natura economica. 

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Condannato l’aggressore del commercialista morto a Centocelle

Oggi, l’assassino del commercialista — nonostante sia stato giudicato con rito abbreviato, modalità questa che comporta la riduzione di un terzo della pena — è stato condannato a 18 anni di carcere. Eloquenti le parole del fratello di Bianchi riportate da Repubblica: “Sono contento perché stava cercando di trasformare mio fratello come un aggressore appellandosi alla legittima difesa”.

La versione della difesa 

Nonostante il risultato raggiunto, le ragioni alla base dell’aggressione rimangono tuttora avvolte in un alone di mistero. Secondo gli imputati, l’assassino si sarebbe difeso da un’aggressione subita. Questa versione però, alla luce dell’intensità con cui la vittima è stata uccisa, non ha convinto i giudici. Sta di fatto che Bianchi prima è stato colpito con una bottigliata in testa, poi è stato ferito con un martello ed infine c’è stato anche un tentativo di soffocamento con una corda. Un delitto atroce e violento, la cui crudeltà è stata rimarcata anche dal giudice di parte civile della famiglia. Intanto, ‘oggi è stata fatta giustizia’, ha riferito la sorella di Bianchi, Annalisa. 

 

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