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Colosseo, il biglietto nominale è un problema: ecco perché

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Maltempo Colosseo Roma

Colosseo, i biglietti nominali sono ormai prassi. Una svolta che non soddisfa i cittadini: gli introiti calano, i motivi della flessione.

Colosseo, arrivano i biglietti nominali. Il progetto è stato accolto sotto i migliori auspici alcuni mesi fa, ma la situazione sembrerebbe essere cambiata nel giro di poco tempo. La necessità di adeguarsi alle necessità collettive si sposa bene con l’intenzione di aumentare la sicurezza.

I biglietti nominativi sono una svolta tanto attesa, ma rischiano di essere un rimorso senza precedenti. Sul piano degli ingressi, è vero: sono più controllati. Non sembrano esserci più problemi legati a facinorosi che entrano e cercano qualcosa che non era stato loro garantito. Basta anche alle truffe legate alle visite guidate a prezzi esorbitanti.

Colosseo, problema biglietti

Tutto a portata di click, ma la tecnologia è sempre un bene? Se lo chiede Confapi Turismo Lazio che definisce la nuova prassi dei biglietti nominali una sconfitta per il profitto e per l’organizzazione. Il Colosseo con relativo parco archeologico vanta ogni giorno centinaia di migliaia di turisti, ma secondo le stime dell’organizzazione questi numeri saranno destinati a essere ridimensionati. La colpa sarebbe proprio della digitalizzazione: l’evoluzione elettronica e nominale impone, infatti, un altro aspetto che quasi nessuno in precedenza aveva considerato.

Traffico al Colosseo
Colosseo, problema biglietti – (ilcorrieredellacitta.com)

I tagliandi nominali non sono modificabili. Una volta fatta la procedura, il tagliando resta “proprietà” di chi ha dichiarato il possesso. Per correggere i dati o modificare gli orari è possibile entro e non oltre 72 ore prima della visita guidata in programma. Questo modo, per quanto sia davvero preciso e sotto certi aspetti impeccabile, rischia di far perdere appeal agli appassionati.

Il boomerang degli ingressi nominali

La ragione è proprio l’impossibilità di modificare le specifiche nel breve periodo, così da acuire il rischio di perdere soldi, biglietto e visita. Sono tante le testimonianze di questi mesi che vedono persone allo sbando solo perchè, a causa dei motivi più vari, non hanno potuto cambiare o modificare il biglietto a ridosso dell’evento programmato. Perdendo, quindi, tutto. In termini numerici, confermano le recenti stime, su una base di 26mila biglietti acquistati per il tour esplorativo dell’Anfiteatro Flavio e il suo parco archeologico, circa il 20% rimane inutilizzato e senza alcun tipo di rimborso.

colosseo
I biglietti nominali rischiano di essere un flop (Ilcorrieredellacittà.com)

Le organizzazioni chiedono di ridurre il margine di modifica: non più 72 ore prima, ma 12. Come a Parigi. Questo, secondo le autorità competenti in materia di turismo (la Confapi e non solo) potrebbe essere un buon compromesso. Per non rischiare di perdere faccia e mercato. Dato che Sangiuliano, attuale Ministro della Cultura, sull’iniziativa aveva scommesso tanto. I numeri, almeno per il momento, non sembrano essere così clementi.

L’allarme del turismo

Al pari delle premesse di un prossimo futuro tutt’altro che roseo in termini di scelte e turismo. Il Colosseo è una delle sette meraviglie del mondo che molti potrebbero essere destinati a guardare da casa. O nell’ipotesi più remota dallo schermo di un computer. Meno ingressi, meno guadagni. Un trend assolutamente da riformulare, per sovvertire uno scenario ancora spendibile e accattivante. Prima che il tempo (e non solo) speso diventi tempo perso.

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