Colosseo, continuano i problemi con l’Anfiteatro Flavio nella Capitale: 13 guide false, sanzioni fino a 6500 euro.
Roma, i problemi non finiscono mai. L’Anfiteatro Flavio nel mirino: si moltiplicano le segnalazioni di abusi e inciviltà nei confronti di una delle meraviglie del mondo. Centinaia di migliaia di pellegrini e turisti da tutto il mondo per vedere la magnificenza del Colosseo si mescolano a qualche caso sporadico di vandalismo. Ora, però, la scelleratezza sta diventando una pericolosa abitudine. Più di qualcuno, infatti, ha scritto il proprio nome con un punteruolo sulle pareti del monumento.
Tutti fermati, ma c’è dell’altro. Oltre i lavori di messa a punto che costano alla Capitale cifre considerevoli, occorre anche guardarsi da un altro tipo di raggiri. Anni fa c’era la tendenza del finto Centurione. Con la scusa della foto a pagamento, finti gladiatori e Centurioni estorcevano somme considerevoli a ignari turisti. Ora si è andati oltre: il livello successivo del malaffare è rappresentato dalla guida falsa. Una serie di abusivi che, con la scusa di portare i turisti in giro per visite guidate, alimentano raggiri e possibili estorsioni. In tal senso fioccano le multe.
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Nella fattispecie si dotano di badge falsi e conducono gli ignari appassionati da tutt’altra parte rispetto alle reali necessità dell’escursione, i Carabinieri hanno individuato 13 abusivi nelle ultime ore. Sanzioni pari a oltre 6500 euro. Un capitale sottratto molto superiore al cospetto di personalità inesperte convinte di affidarsi a persone competenti invece di ritrovarsi – loro malgrado – al centro di una truffa. Sdegno anche da parte del Ministro della Cultura Sangiuliano che, tempo fa, aveva proposto l’alternativa dei biglietti nominativi.
Il problema degli abusivi però resta: serve una stretta. Quello che prima sembrava essere un argomento marginale, ora diventa di primo piano. Il passo successivo dev’essere la consapevolezza di poter trovare una soluzione, prima ancora di una task force atta a raddoppiare i controlli in alcune zone. Il drone guarda dall’alto e sgomina i più evidenti, ma il pericolo di un raggiro serpeggia ad altezza d’uomo.