Roberto Gualtieri interviene al Climate Ambition Summit di New York promettendo che la Capitale abbatterà le emissioni inquinanti del 66%.
Il Sindaco Roberto Gualtieri prende il volo. Viaggio istituzionale con una causa nobile e necessaria: il Primo Cittadino è intervenuto al Climate Ambition Summit di New York – voluto dall’Onu per fare il punto della situazione – al fine di parlare della situazione nella Capitale d’Italia. Le premesse non sono delle migliori. A Roma aumentano i fattori inquinanti e Legambiente sottolinea come i parametri capitolini non siano all’altezza degli standard europei.
Una situazione che va risolta, anche perché Roma è come se fosse lo specchio del mondo. Un biglietto da visita di quello che è il mondo occidentale. Non solo la Capitale d’Italia deve tenere alto il vessillo della credibilità, ma anche gli altri luoghi riferimento dell’Unione. Alla Città Eterna, però, tocca il compito ingrato – in tal senso – di dover risalire la china. Altre capitali sono molto più avanti in questo tipo di lavoro. Unica condizione possibile per combattere il cambiamento climatico è quella di ridurre le emissioni di Co2 e i fattori inquinanti. Le soluzioni sono la mobilità sostenibile e una cultura ambientale consapevole.
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Questo è quanto si chiede alla Capitale d’Italia, ma anche a tutto il resto dei membri dell’Unione. Nello specifico l’Unione serra le fila e alle parole di Gualtieri – che ha promesso un abbattimento delle emissioni pari al 66% entro il 2030 – pone particolare attenzione e le prende come un effettivo impegno. Quasi un promemoria il cui nodo sarà sciolto fra qualche tempo. Intervenire su traffico ed edifici sono poi le altre parole d’ordine di Gualtieri: “Stiamo già provvedendo alla riqualificazione di 211 edifici” – ha spiegato – ma il lavoro non è finito.
I soldi del PNRR quasi, specialmente in tema di scuola, e il tempo è poco. 2030 come deadline anche per altro: nella fattispecie i rifiuti. In tal senso divide ancora l’idea sui termovalorizzatori, ma il Primo Cittadino garantisce: “Tutto ciò contribuirà notevolmente ad avere una città più pulita, ma c’è ancora molto da fare”. Roma si espone, l’Onu prende tempo e aspetta. L’attesa, stavolta, deve valere l’impresa.