Vengono chiamati ‘invisibili’, ma a Roma i senzatetto sono tutt’alto che invisibili e l’assessore capitolino al Welfare, Barbara Funari, lo sa bene e ha avviato un censimento per conoscere il numero esatto dei clochard che si trovano nella Capitale per ‘riuscire a intercettare i bisogni delle persone più fragili’.
Il censimento dei senzatetto
La Funari in un post sui social sottolinea come ‘per la prima volta Roma seguendo l’esempio di altre capitali europee come Parigi o Berlino abbiamo voluto avviare un censimento. Questa tappa rappresenta il primo banco di prova di un’iniziativa che, oltre a sperimentare una metodologia scientifica, valorizza il coinvolgimento di tante cittadine e tanti cittadini romani che volontariamente si sono resi disponibili. L’assessorato ha aumentato i posti letto dai circa 700 che erano all’inizio della giunta Gualtieri ai 1397 di oggi. L’obiettivo è avere un numero per negoziare con il Governo e chiedere soldi necessari per offrire un alloggio dignitoso a tutte queste persone”.
Il finanziamento di 100mila euro per realizzare ricoveri per i sensatetto
E sembrerebbe proprio che il ministero degli Interni sia pronto a finanziare il Comune di Roma con 100mila euro per allestire strutture idonee a ospitare i clochard romani. Prima tra tutte sarà la tensostruttura che si trova nel piazzale davanti alla stazione Termini, ma l’idea è di riuscire a individuarne alter cinque da Termini all’Equilino per rispondere alle esigenze dei senzatetto. Scelte strategiche che vanno a rispondere alle esigenze dei quartieri nei quali si registra una maggiore presenza di clochard.
Un piano volto a dare sostegno agli indigenti, ma anche a ridurre la criminalità
Il piano è quello di offrire alle persone in difficoltà strutture nelle quali stazionare, intanto per garantire loro dei ricoveri che gli diano la possibilità di vivere dignitosamente, ma anche con lo scopo di ridurre la criminalità. Perché l’indigenza sembra essere strettamente correlata agli episodi di criminalità che si registrano nella Capitale, in quanto troppo spesso si tratta di persone dedite all’uso smodato di alcol che in strutture ricettive ad hoc intanto sarebbero più controllate, ma potrebbero, sentendosi al sicuro, desistere da disegni criminosi.
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