Spuntano nuovi dettagli su quanto accaduto a Fabio Palotti, l’ascensorista 39enne che lo scorso 27 aprile ha perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro. Fabio è infatti rimasto schiacciato dal peso dell’ascensore sul quale stava lavorando.
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Caso Fabio Palotti: la ricostruzione (non ancora ufficiale)
Emergono nuovi elementi sul caso di Fabio Palotti che permettono di far luce sulla vicenda. L’operaio sarebbe infatti morto nel tentativo di recuperare il cellulare lasciato sul tetto dell’ascensore sul quale aveva appena compiuto un intervento di manutenzione ordinaria, dimenticandosi però di attivare il freno di emergenza. Dimenticanza che si è rivelata fatale. Questa ricostruzione al momento non è ancora confermata dalla procura, non è quindi ufficiale, e non si esclude che le indagini si chiudano con una diversa ricostruzione dei fatti.
Ma c’è un elemento a suo sostegno: il ritrovamento del cellulare sul lettino dell’ascensore. Infatti, dopo averlo cercato per giorni, gli inquirenti lo hanno trovato in buone condizioni in un posto dove ritengono che possa esser stato solamente poggiato; viceversa, sarebbe stato semplice averlo ritrovato rotto.
Tuttavia, questa dinamica, non esclude la configurabilità di responsabilità penale per l’eventuale mancato rispetto dei protocolli per garantire la sicurezza sul lavoro.
Sospeso l’appalto alla Smae
Fabio Palotti lavorava da ormai dieci anni alla Smae di Casal Monastero, società operante nel settore per il Ministero degli Esteri da numerosi anni e senza mai aver avuto lamentale. Al momento, è stato sospeso l’appalto all’azienda di Casal Monastero, presente alla Farnesina con un ufficio. Ora l’azienda dovrà pagare anche una multa in quanto l’Asl Roma 1 ha riscontrato l’assenza di alcune firme sui documenti per la formazione del personale.
Va infine detto che al momento non ci sono indagati per l’inchiesta sulla quale al momento sta lavorando il Pubblico Ministero Antonio di Maio che indaga per omicidio colposo.