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Caro benzina, da oggi l’obbligo di esporre i prezzi medi al distributore: ecco dove costa meno a Roma

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Pieno auto quanto costerà

Caro benzina, da oggi si cambia: gli esercenti saranno obbligati a esporre il prezzo medio del carburante. La mappatura.

La benzina aumenta, così come le esigenze degli automobilisti e non solo: la parola d’ordine è una. Stop. Basta alle speculazioni da parte degli esercenti. Questo il grido che arriva dal Governo, il quale – a partire da oggi, 1 agosto – introduce una nuova norma che tutti i benzinai sono chiamati a rispettare: corre, infatti, l’obbligo di esporre il prezzo medio dei carburanti accanto al prezzo di vendita con cartelloni ben visibili. La trasparenza è importante, nonostante le tensioni che si erano create qualche mese fa (7 per la precisione) dall’erogazione del Decreto.

Nel giorno dell’attuazione, però, le polemiche non sono finite: la benzina continua a crescere e i rincari non si fermano. I dati da mostrare verranno diffusi ogni giorno dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy: le cifre dovranno essere aggiornate – da parte degli esercenti – entro e non oltre le 10.30. Il Ministero non ha dato indicazioni particolari su dove posizionare il cartello con i prezzi medi, l’importante è che sia ben in evidenza.

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Benzina, al via l’obbligo di esporre i prezzi: la situazione a Roma

L’aumento dei prezzi sembrerebbe essere dovuto, con conseguente polemica, alla rimozione totale da parte dell’Esecutivo dello sconto sulle accise che vigeva durante il Governo Draghi: motivo per cui le polemiche continuano a divampare. La benzina, ad ogni modo, è arrivata a toccare i due euro a litro. Si parla di calmiere dei prezzi, ma le discussioni in tal senso sono ancora nel vivo. Nello specifico, a Roma, la benzina è arrivata a toccare 1,89 euro al litro. Mentre il gasolio si attesta su 1,74.

Numeri da capogiro che in periferia si abbassano leggermente, ma l’insofferenza continua. Un dissenso – è il caso di dirlo – in pompa magna, con tutte le conseguenze del caso: non è escluso, infatti, un nuovo sciopero da parte della categoria e dei trasporti dopo i moti di protesta dello scorso gennaio. Il petrolio è raffinato, e incide sui mercati internazionali, gli automobilisti lo sono meno ma il rischio è lo stesso. 

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