La sua musica ha fatto ballare ed emozionare intere generazioni. Stiamo parlando dello storico chitarrista dei Queen Brian May che ha rivolto alla Città Eterna o meglio ai suoi pini quella che può ritenersi a tutti gli effetti una dichiarazione d’amore. Pubblicata sul proprio profilo Instagram un’ode “ai bellissimi alberi simbolo di Roma”.
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La celebrazione d’amore di Brian May per i pini di Roma
“Mi ipnotizzano. Pini Ombrello! Alberi ombrello. Pini di pietra. Pinus Pinea. Internet mi dice tutto sulle loro origini, ma non mi dice perché le loro chiome sono tutte arroccate lontano da terra, con una linea netta al di sotto della quale non appaiono foglie. Perché? La mia teoria è che nell’antichità Roma era piena di giraffe affamate. Avete una teoria migliore? Ditemi! Ciao”. Queste le parole utilizzate dal celebre musicista a corredo delle quali un video girato all’interno di un’auto che sta percorrendo via Cristoforo Colombo e ai cui lati c’è una lunga fila di pini cha ha catturato la poetica attenzione di May.
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I precedenti musicali
Non è la prima volta che la maestosità e bellezza della natura catturano l’immaginario di un musicista. In merito anche Antonello Venditti nel celebre singolo “Notte prima degli esami” dedica un elogio ai Pini della Capitale: “Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla, come i pini di Roma la notte non li spezza”. Ancora, dedicato ai Pini di Roma anche il poema sinfonico composto nel 1924 da Ottorino Respinghi. Formato da quattro movimenti, ognuno di essi descrive la posizione di un gruppo di pini della Capitale nel corso della giornata. Il primo è dedicato ai pini di Villa Borghese, il secondo ai pini di una catacomba, il terzo ai pini del Gianicolo e, infine, il quarto ai pini della via Appia.