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Bioparco di Roma, benvenuta Coco: il nome scelto su Instagram dai visitatori (FOTO)

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Coco insieme alla mamma otaria

La femminuccia di otaria del Bioparco di Roma nata a inizio giugno ha un nome: Coco. A deciderlo, gli utenti di Instagram @bioparcoroma che hanno potuto scegliere tra Coco e altre due possibilità: Sole e Teti, tutti nomi suggeriti dai guardiani del reparto carnivori. Il sondaggio ha visto trionfare il nome Coco, che è stato quello più votato, ottenendo il 50% delle preferenze. A seguire,  Sole con il 27% e Teti con il 24%.

Lieto evento al Bioparco di Roma: è nata un’otaria della California (FOTO)

L’otaria del bioparco di Roma nata a giugno si chiama Coco

I genitori dell’ultima arrivata sono Samantha e Boomer. Entrambi provengono da strutture zoologiche europee: Samantha è nata nel 2017 e arriva dallo Zoo di Stoccarda, mentre il maschio Boomer è nato nel 2016 e proviene dallo zoo francese Zooparc de Beauval. Gli animali sono al Bioparco dal 2019. Per quel che riguarda invece il cucciolo, Coco sta benissimo e, grazie al latte nutriente della mamma, cresce a vista d’occhio. Il suo peso si aggira intorno ai 13 chili, alla nascita pesava circa la metà e, con il passare dei giorni, ha imparato a nuotare nella grande vasca dedicata pinnipedi del Bioparco. A seguire, una raccolta di foto della dolcissima Coco. 

Coco, il cucciolo di otaria nato al bioparco di Roma

La differenza tra otarie e foche

Ora, in molti non sanno qual è la differenza tra otarie e foche.  “Le otarie, conosciute anche come leoni marini, si distinguono dalle foche perché hanno il padiglione auricolare esterno  – spiega la Presidente della Fondazione Bioparco Paola Palanza, etologa  – e si muovono meglio sulla terraferma grazie alla rotazione in avanti delle pinne posteriori e alla capacità di sollevarsi da terra sui quattro arti”.

Questi mammiferi, come tanti altri animali marini, sono ambasciatori della salute del mare. I conflitti con l’uomo per la pesca, il bracconaggio, l’intrappolamento nelle reti e soprattutto l’inquinamento – prosegue la presidente  della fondazione Bioparco – sono causa di mortalità per la specie. I rifiuti di natura plastica che si riversano negli oceani rappresentano una delle principali minacce per questa specie e, in generale, per gli ecosistemi marini. L’innalzamento del livello dei mari dovuto al surriscaldamento globale completa, infine, il quadro dei rischi ambientali che oggi minacciano molte specie di mammiferi marini, compresa l’otaria della California”.

 

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