Collaboratore scolastico pedofilo ma nessuno, tra chi doveva controllare, ha fatto il suo dovere lasciandolo libero di continuare a lavorare a stretto contatto con i bambini. E così lui, un bidello di origini campane, con tre sentenze per violenza sessuale su minori sulle spalle, ha continuato indisturbato a passare da una scuola all’altra per circa 20 anni, tra sospensioni e (incredibili) riabilitazioni. Adesso però per il mancato controllo nessuno ne risponderà.
Molestava i bambini a scuola, condannato il bidello: ma il Dirigente viene assolto
La vicenda risale ad alcuni anni fa e ve l’avevamo raccontata in questo articolo. L’ultima accusa in ordine di tempo a carico dell’uomo è del 2008: quell’anno un bimbo di soli 10 anni subì degli abusi sessuali nei bagni di una scuola di Roma. E proprio in seguito al dramma venne a galla tutta la storia: sì perché quel lavoratore, in realtà, aveva alle sue spalle altre storie analoghe. Accusato sempre di abusi su minori nel 1991 arrivò anche a patteggiare una pena per i medesimi reati. Prima della riabilitazione al lavoro da parte del Tribunale di Sorveglianza di Napoli e il trasferimento a Roma all’inizio del 2000: quindi nel 2005, ancora, un’altra denuncia. Sempre molestie stavolta ai danni di un’adolescente di 12 anni in un Istituto in zona Prati. Arriviamo così al 2008 quando, in barba all’interdizione perpetua ricevuta verso qualsiasi incarico scolastico, il bidello ricompare in un’altra scuola di Roma dove avvennero poi gli abusi sul bimbo sopracitati. Il tutto senza che nessuno si accorgesse che quell’uomo, a contattato con i giovani studenti, non potesse starci.
Le condanne
Tirando le somme, come spiega stamani Repubblica.it, il collaboratore scolastico, negli anni, ha collezionato una sfilza di condanne. Dopo i fatti del 2005 la condanna era stata di due anni e due mesi per violenza sessuale (oltre all’interdizione come visto, ndr), quindi, tre anni dopo, altri sei anni di reclusione e la cacciata, stavolta definitivamente, dal mondo della scuola. E poi i risarcimenti per le famiglie coinvolte pagati dallo Stato e ora richiesti al bidello: 171mila euro mentre altri 28.500 euro indirizzati al Dirigente responsabile dell’epoca, che però, in funzione da pochi mesi, è stato assolto. Così come gli altri funzionari che, prima di lui, avrebbero dovuto vigilare sulle domande di partecipazione ai bandi che il bidello continuava a presentare.