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Bernardino Budroni ucciso sul GRA: si riapre il caso

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Budroni raccordo

Bernardino Budroni, 40enne di Fonte Nuova, ucciso durante un inseguimento torna protagonista grazie alla riapertura del caso.

Raccordo Budroni
Omicidio colposo sul Raccordo, si riapre il caso (ANSA-IlCorrieredellacittà.com)

13 anni dopo ancora in attesa di risposte. Quelle che vorrebbe avere la famiglia di Bernardino Budroni, la quale – tramite l’avvocato Sabrina Rondinelli – sta cercando di fare luce su un caso che ancora sembra essere irrisolto. I fatti: siamo a luglio del 2011, un’estate caldissima che avrebbe dato seguito alle stagioni che sarebbero venute – compresa una lotta al cambiamento climatico divenuta prioritaria – ma caldo quel giorno era l’animo di Budroni.

Il 40enne era sotto casa della ragazza, stava cercando un chiarimento, avrebbero detto dopo. Quest’ultima avvisa le autorità mettendo l’allora compagno alle strette: disturbo della quiete pubblica. Le autorità cercano di fermarlo. Parte un inseguimento. Dura qualche chilometro. Poi parte uno sparo dall’agente di Polizia.

Bernardino Budroni, caso riaperto

Budroni muore e comincia un’altra battaglia. Quella dei familiari per cercare di capire come sia stato possibile. Gli anni passano e le risposte affiorano: una prima riguarda l’agente coinvolto, tale Michele Paone. Assolto inizialmente per uso illegittimo di armi, ma condannato a 8 mesi per omicidio colposo.

Chiusure a Roma sul Grande Raccordo Anulare per incidente
Chiusure a Roma sul Grande Raccordo Anulare per incidente – ilcorrieredellacitta.com

La Cassazione, tuttavia, nel 2013 annulla la sentenza per un vizio nelle motivazioni. Si è parlato di “eccesso di difesa”. Il caso è rimasto in ghiaccio, per così dire, lungamente. Ora le autorità competenti vogliono riaprire l’inchiesta perchè l’avvocato di parte civile ritiene che sia stato sparato ad altezza uomo e non alle gomme o al mezzo.

Uno stallo di 13 anni

Anche se Budroni non si fosse fermato all’alt, ci sarebbe comunque stata l’opportunità per intervenire in altro modo. Senza pagare con il prezzo più alto. Tutto riaperto, dunque, alla ricerca di una soluzione che non sarà mai condivisa pienamente dalle parti. Non resta che cercare di trovare ancora un senso a una dipartita che continua a suonare come una beffa.

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Andare avanti non è semplice, qualche certezza in più però potrebbe aiutare a scacciare fantasmi di un passato non ancora così lontano per provare a essere dimenticato. I familiari ora vogliono giustizia: a caccia di quelle risposte che hanno provato a darsi da soli, ma evidentemente ancora non sono sufficienti. 

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