La morte di Silvio Berlusconi ha colto di sorpresa italiani e politici. Dopo aver superato il momento più brutto della malattia, che lo ha costretto in ospedale per 45 giorni, nessuno pensava che avrebbe potuto non farcela stavolta, quando venerdì scorso si è fatto accompagnare nuovamente al San Raffaele. Eppure le sue condizioni di salute sono precipitate velocemente e la preoccupazione tra familiari e amici è stata tanta. Purtroppo stamattina è arrivata la notizia del decesso del Cavaliere che non ha sconvolto solo la sua Milano, ma anche Roma con la quale l’ex Premier aveva un rapporto molto stretto, visto che è la Capitale il cuore pulsante della politica italiana.
Il legame di Berlusconi con Palazzo Grazioli
Eppure ogni volta che poteva, ‘scappava’ via, diretto ad Arcore o in Sardegna. Non aveva voluto abitare a Palazzo Chigi, da Premier. Non si sentiva a suo agio, non gli erano congeniali quegli ambienti poco ricercati, troppo semplici per il suo gusto, come riporta La Repubblica. Gli incontri di lavoro avvenivano a Palazzo Grazioli. E la residenza romana di Berlusconi era spesso oggetto di interesse da parte di curiosi e il via vai di personaggi politici e ministri era continuo, perché il Cavaliere preferiva svolgere le sue attività istituzionali, come presidente del Consiglio, in quella sede.
La scelta di rifugiarsi nel castello di Tor Crescenza e Villa Grande
Silvio Berlusconi di rado è andato nella sede del partito in via dell’Umiltà, vicino Fontana di Trevi. E anche dopo, quando Forza Italia è diventato il Popolo delle Libertà e la sede capitolina del partito è stata spostata in piazza San Lorenzo e Lucina l’ex Premier andava molto raramente. Era risaputo che il Cavaliere preferiva le ville, tanto che nel 2010, per scappare dai riflettori e dalla pressione dei media, aveva affittato il castello di Tor Crescenza, situato a Roma nella zona Grottarossa. Dieci anni più tardi, si spostò a Villa Grande, sull’Appia Antica, una fantastica residenza che aveva comprato nel 2001 ma che aveva dato in comodato d’uso gratuito a Franco Zeffirelli, con il quale aveva un saldo legame di amicizia. Solo dopo la morte del regista Berlusconi ha deciso di tornarvi.
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