Il mistero sulla scomparsa della giovane Benedetta Cristofani si infittisce. Se questa mattina, in relazione alle prime informazioni emerse sulla vicenda, si è inizialmente tirato un sospiro di sollievo per le sorti della ragazzina, adesso le cose sembrano aver preso decisamente un’altra piega. Infatti, pare che il post circa il suo ritrovamento sia falso. Dunque, le ricerche della 13enne restano aperte. Ricordiamo che della giovane si sono perse le tracce lo scorso venerdì mentre si trovava in una casa famiglia a Tarquinia, in provincia di Viterbo.
Tredicenne scomparsa dal centro estivo, ritrovata dopo due giorni di ricerche
Il mistero del ritrovamento (e del post) di Benedetta Cristofani
Dallo scorso 4 agosto della 13enne non si hanno più notizie. A dare l’allarme sono stati gli stessi operatori della struttura mentre, ad annunciare il ritrovamento – poco dopo le 23 di domenica sera – è stata la Aeopc protezione civile di Corchiano mediante la propria pagina Facebook. Fin qui nulla di strano. Tuttavia, il condizione resta purtroppo d’obbligo in quanto, al momento, tale post non è più reperibile. Contattato telefonicamente, ecco cosa ha detto in merito ai fatti il padre della ragazzina: “Non è stata ritrovata aiutatemi”. Dunque, le ricerche di Benedetta Cristofani proseguono. Ora, gli investigatori si starebbero concentrando sul suo telefonino, così da poter ricostruire la dinamica della scomparsa. Cellulare che la 13enne avrebbe lasciato nella casa famiglia prima di allontanarsi.
Il commento del padre e il rinnovato appello
Il padre della ragazzina ha spiegato poi all’Ansa: “Ieri sera non capisco bene come si è diffusa la notizia del ritrovamento di mia figlia, purtroppo il post pubblicato non era vero, confermo che mia figlia non è stata ancora ritrovata. La questura mi ha telefonato pochi minuti fa proprio per avvertirmi della notizia falsa, e francamente non concepisco come si possa fare un post di questo tipo. Quindi rinnovo il mio appello: vi prego aiutatemi a ritrovare Benedetta, chiunque la veda segnali subito la cosa alla polizia”.