Attacco informatico al sito della Regione Lazio: da questa notte il portale per le vaccinazioni è in tilt e, nel pomeriggio, gli hacker hanno chiesto un riscatto in bitcoin, la cui cifra è al momento sconosciuta. A causa dei pirati informatici, sono bloccate le prenotazioni e le vaccinazioni effettuate nella giornata di oggi sono state registrate a mano, in attesa che la situazione si sblocchi.
Attacco hacker al portale della Regione
La notizia dell’attacco hacker era stata diramata in mattinata direttamente dal Presidente Nicola Zingaretti. “Da stanotte è in corso un pesantissimo attacco hacker contro sistemi informatici LazioCrea che gestiscono prenotazioni vaccini. Un fatto gravissimo, blocca un servizio fondamentale. Ci scusiamo con i cittadini per gli inevitabili disservizi. Abbiamo segnalato alle autorità l’attacco e ringrazio tutti i dipendenti che da questa notte sono al lavoro per difendere la centrale e per tornare alla normalità”.
Contemporaneamente sul sito della Regione era apparso il seguente annuncio: “È in corso un potente attacco hacker al ced regionale. I sistemi sono tutti disattivati compresi tutti quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale. Sono in corso tutte le operazioni di difesa e di verifica per evitare il potrarsi dei disservizi. Le operazioni relative alla vaccinazioni potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà”.
Polizia Postale al lavoro
La polizia postale è al lavoro per scoprire chi c’è dietro all’attacco, che è dovuto a un trojan cryptolocker. Nel database della Regione sono inseriti i dati sensibili di 5,8 milioni di persone. “I dati personali degli utenti sono al sicuro, non sono stati attaccati i dati, ma il sistema”, rassicurano dalla Regione. Questo perché, non appena è avvenuto l’attacco, l’intero sito è stato messo offline per proteggere i dati sensibili. Gli agenti lavorano freneticamente per individuare nel più breve tempo possibile i responsabili e per ripristinare il servizio.
“Per motivi di sicurezza i sistemi sono stati disattivati, e al momento sono sospese le prenotazioni per i vaccini – conferma l’assessore Alessio D’Amato – Le operazioni di somministrazione, che stanno regolarmente procedendo, potrebbero subire dei rallentamenti, poiché dovranno essere gestito manualmente l’inserimento dei dati. Tutto questo avviene proprio nel giorno in cui il Lazio ha superato il traguardo del 70% della popolazione over 18 vaccinata con doppia dose. Confido nel lavoro dei tecnici di LazioCrea che stanno conducendo ininterrottamente assieme alle autorità di sicurezza e controllo ed auspico che questo vile attacco possa essere respinto nel più breve tempo possibile”.
“Oggi nonstante l’attacco hacker abbiamo raggiunto il 70% della popolazione adulta nel Lazio vaccinata. Un immenso grazie a una straordinaria comunità della nostra regione che ha lavorato unita per questo obiettivo. Grazie ai cittadini del Lazio per la collaborazione che hanno dimostrato dall’inizio della pandemia. Con orgoglio e determinazione non fermiamoci!”, ha aggiunto Zingaretti.
Rischio no vax
C’è il rischio però che l’obiettivo degli hacker, nonostante la richiesta di riscatto, non siano i soldi, ma che dietro l’attacco ci sia la mano dei no-vax. E’ infatti stato utilizzato lo stesso sistema utilizzato per attaccare altre realtà sanitarie internazionali, come il Wesley Hospital di Brisbane in Australia, l’intero sistema sanitario irlandese, alcune strutture sanitarie in Nuova Zelanda e 235 ospedali americani, tutti messi ko con il trojan cryptolocker, definito da Bide addirittura “un’arma terroristica”.