Niente autobus per andare allo stadio domenica prossima, in occasione dell’incontro di calcio Roma-Salernitana, prima partita del nuovo campionato di Serie A. Atac, infatti, vorrà disporre la sospensione – per motivi di sicurezza – delle fermate dei bus situate sul Lungotevere Maresciallo Diaz, all’altezza del “Bar River”, e sul Lungotevere Maresciallo Cadorna, all’altezza dell’aula bunker.
La sospensione avverrà dalle ore 15:00 alle ore 19:00. Per agevolare l’arrivo dei tifosi allo stadio, la Questura ha richiesto a Roma Capitale di interessare le Cooperative di Taxi in servizio per quella giornata. Ma i tassisti non l’hanno presa molto bene. Perché se per Atac i “motivi di sicurezza” sono stati riscontrati, tanto da decidere di saltare due fermate proprio nell’orario in cui i tifosi si recheranno allo stadio, gli stessi motivi saranno validi anche per loro. “E noi usciremo con l’elmetto“, hanno replicato i conducenti dei taxi non appena, a cascata, è arrivata la notizia che dovranno essere loro a mettersi a disposizione per accompagnare gli spettatori all’Olimpico che non volessero fare l’ultimo tratto a piedi.
Il documento
La richiesta è arrivata ieri pomeriggio dall’ufficio della Questura di Roma, indirizzata agli uffici capitolini, chiedendo di interessare le cooperative di taxi. Ma oggi tra i tassisti serpeggia il malumore. “Non ci sembra normale questa cosa. Ci sembra assurda. Non siamo poliziotti e non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine: se dobbiamo coprire quella tratta, ci fornissero il materiale antisommossa, così come succede agli agenti. Se invece la situazione è tranquilla, come pensiamo che sia, perché le fermate sono state soppresse? Ci sono altri motivi che non conosciamo, da parte di Atac?”, chiedono i tassisti furiosi.
“Non vogliamo pagare noi le conseguenze di scelte di altri. Ci mettono sempre in mezzo per coprire le inefficienze altrui. E ci sembra strano che addirittura la Questura chieda al sindaco di dire a noi di portare i tifosi allo stadio. Non era mai successa una cosa del genere e siamo interdetti da un documento del genere”.