Giubileo. Gioia e dolori. Anzi, per il momento nessuna gioia, e nessun giubilo. Soprattutto per gli utenti del traffico capitolino che proprio a partire dal 26 febbraio scorso si sono visti praticamente togliere da sotto il naso alcuni tram fondamentali per poter affrontare la giornata lavorativa. Ora, a distanza di qualche settimana, speravamo che il servizio dei sostitutivi impiegati prendesse una quadra, diventasse lineare, assestato. E invece ogni giorno è diventata un’impresa recarsi a lavoro.
A partire dalla giornata dello scorso 26 febbraio 2024, in particolare, tra i diversi disservizi generati dai lavori per il Giubileo, c’è stata sicuramente la scomparsa improvvisa del tram 19: un mezzo di trasporto pubblico fondamentale che dalla fermata Risorgimento/San Pietro arriva a Gerani, spaccando buona parte della Città Eterna. Si tratta di un tram importante per buona parte dei cittadini romani e non, che già in precedenza dava qualche problema, data la scarsa frequenza con cui passava tra le fermate. Ma ora è ancora peggio.
Disastro sulla linea 19 dell’Atac
Questa mattina abbiamo messo alla prova l’efficienza del servizio sostitutivo introdotto da Atac durante questi giorni che, come al solito, mette a disposizione la sua flotta di bus sostitutivi. Ma ci sono almeno tre grossi problemi:
- i tempi di attesa rimangono gli stessi,
- il percorso del 19 in questo modo risulta spezzato – altezza Porta Maggiore con ulteriori ritardi – e, cosa ancora più grave,
- i bus impiegati sono ovviamente più piccoli del lungo tram che li precedeva. Insomma, diminuiscono gli spazi ma la frequenza rimane sempre la stessa. Il risultato: viaggiare sui servizi sostitutivi è praticamente impossibile, ci si ritrova schiacciati l’un l’altro, spesso sfiorando la lite, perché davvero all’interno dei mezzi si soffoca e le condizioni di viaggio sono disperate.
Viaggio della speranza a bordo dei sostitutivi
In molti sono costretti ad abbandonare il proposito di salire, dal momento che non c’è spazio se non a costo di rischiare la rissa. Altri ancora, dopo essere saliti a bordo, cercano in tutti i modi di scendere e farsela a piedi. Questo è quello che abbiamo osservato questa mattina salendo personalmente a bordo, per testare il servizio: dalla Prenestina fino a Parioli è stato un percorso davvero insostenibile, facendo un percorso da capogiro attraverso San Giovanni e San Lorenzo. Alla fine, noi stessi siamo scesi, decidendo di andare a piedi, e guadagnandone di salute sia fisica che psicologica.
Quel che resta del Giubileo
Ora, il Giubileo rimane sacrosanto e non si discute, ma i cittadini che continuano a pagare tasse e abbonamenti? In un mondo che vuole essere sempre più green, con l’intento di privilegiare il trasporto pubblico, Roma rimane indietro e, la mattinata di oggi, e con buona probabilità anche domani, fa rimpiangere la buona cara vecchia auto, che ha certo altri inconvenienti, come la mancanza di parcheggi disponibili. Da qualsiasi prospettiva la si veda, è sempre una situazione abbastanza drammatica quella della viabilità e del trasporto capitolino.