La teneva, molto probabilmente, in pugno. Conosceva i suoi punti deboli, si nascondeva dietro la parola ‘amore’, ma in realtà avrebbe fatto quasi di tutto per ‘giostrarla’ a suo piacimento. Quasi come se fosse un oggetto da ‘spostare’ e rimettere al proprio posto quando decideva lui. Una relazione malsana, tossica, un amore che di affetto avrebbe avuto ben poco. Lui che la teneva ‘in trappola’, lei che non riusciva a ribellarsi, a dire di no e che continuava a credere che dietro ogni gesto ci fosse una carineria. Non una manipolazione. Fino a quando, però, quelle continue violenze psicologiche non sarebbero degenerate: poche parole, infatti, sarebbero bastate alla giovane, una ragazzina di 17 anni, per salire sul parapetto di Ponte Sisto, a Piazza Trilussa e minacciare il suicidio. Lui, forse dopo l’ennesimo litigio, le avrebbe detto di farla finita. E, forse, per lei quella era la “strada giusta” da percorrere. L’unica, senza altre alternative.
Il tentativo di suicidio
All’alba di ieri mattina, intorno alle 6.30, un passante ha notato la ragazzina sul parapetto e ha subito allertato le forze di Polizia, che sono intervenute sul posto e hanno salvato la giovane, l’hanno fatta desistere. E hanno allontanato l’idea del folle ed estremo gesto. Il personale sanitario del 118 ha trasportato la 17enne all’ospedale, al Santo Spirito per un consulto, poi la minorenne è stata riaffidata ai genitori, che hanno tirato un sospiro di sollievo perché avevano temuto il peggio la figlia.
L’arrivo del fidanzato
Lì, però, a Piazza Trilussa, mentre gli agenti erano ancora sul posto e stavano tentando di dialogare con la 17enne, che nel frattempo continuava a minacciare di buttarsi di sotto, è arrivato il fidanzato, un ragazzo di 24 anni, italiano e pregiudicato. Che, anziché dire alla giovane di smetterla, di mettersi in salvo, ha pensato bene di picchiare gli agenti e di farli finire in ospedale: un poliziotto è stato refertato con 10 giorni di prognosi, l’altro se la caverà con 7.
L’arresto
Il giovane, quel fidanzato violento, è stato arrestato e ora dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Le indagini, però, sono in corso perché bisognerà fare chiarezza su quella relazione, che d’amore pare avesse ben poco. Una storia molto probabilmente fatta di violenze psicologiche, quasi come se la 17enne fosse una bambolina da manipolare, come se la vita di lei fosse un videogioco. Come se lui avesse un mano i fili per giostrare i burattini. Una relazione che i genitori della 17enne non vedevano di buon occhio e che avevano cercato di ostacolare, aiutando la figlia. La stessa che, purtroppo, ieri mattina ha tentato il suicidio e che ora, però, è di nuovo tra le braccia di mamma e papà, questa volta al sicuro.