È Nicoletta, la mamma di Alessandro Parini, a ricordare l’ultima volta che ha visto il figlio. È stata proprie lei ad accompagnarlo all’aeroporto di Fiumicino per un viaggio che il giovane avvocato desiderava tanto e che aveva progettato da lungo tempo insieme ad alcuni amici. Alessandro di amici ne aveva tanti, per quanto fosse riservato e ieri a tornare a casa sono stati solo i suoi 6 compagni di viaggio del giovane avvocato, mentre la salma di Alessandro non si sa quando verrà restituita ai familiari. La mamma ha detto a La Repubblica: ‘Volevamo andare a Tel Aviv, ma ci hanno detto di restare qui. Ora speriamo solo di poterlo riavere presto’.
Alessandro e altri due italiani raggiunti dagli spari in strada
Si erano sistemati in albergo e verso le 21 erano scesi in strada. Alessandro camminava distaccato dagli altri del gruppo, si trovava un po’ distante insieme a una ragazza e il suo migliore amico. All’improvviso arriva correndo una Kia bianca, poi gli spari. Interviene la polizia che uccide l’attentatore. Quando gli amici sono tornati indietro hanno visto Alessandro a terra in una pozza di sangue. Ma non era l’unico ferito anche altri due amici sono riversi a terra.
Il papà disperato ha telefonato agli amici del giovane avvocato per dare la notizia
Il giovane avvocato romano, colpito alla testa, non è morto sul colpo, è stato trasportato in ospedale. Solo in un secondo momento, dopo essere stato avvertito dalle Farnesina, è il papà di Alessandro a dare la notizia agli amici. Amici, parenti e familiari si sono stretti ai familiari del giovane legale che voleva solo trascorrere una vacanza con gli amici e, invece, a Tel Aviv ha trovato la morte. Ora i genitori di Alessandro Parini che avevano lasciato il figlio in aeroporto dicendogli: ‘Ma dove vai?’ non resta che aspettare che le autorità israeliane, d’accordo con quelle italiane, predispongano, il trasferimento della salma in Italia, dove finalmente gli potranno dare l’ultimo saluto.