È stato celebrato oggi nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo all’Eur il rito funebre di Alessandro Parini, il 35enne avvocato morto in un attentato a Tel Aviv nella sera del 7 aprile scorso. Una cerimonia che verrà officiata da padre Nicola e padre Massimo Nevola, quest’ultimo direttore pastorale dell’Istituto Massimo, il liceo che aveva frequentato Alessandro.
Ancora sotto choc amici e parenti del 35enne
Ancora choc e incredulità tra i familiari e gli amici del 35enne che era partito proprio nella tarda mattina del 7 aprire da Fiumicino, insieme ad amici, per trascorrere le feste di Pasqua a Tel Aviv. Ma nella serata, mentre il gruppo stava raggiungendo il ristorante per la cena, c’è stato l’agguato nel quale il giovane avvocato è morto. La salma è arrivata martedì a Roma e ad accoglierla, oltre ai familiari, c’era il Presidente Sergio Mattarella.
I genitori e il fratello di Alessandro hanno salutato gli amici e i conoscenti del 35enne in una sala della Basilica. In tanti sono intervenuti per dare l’ultimo saluto al giovane avvocato, descritto da chi lo conosceva bene come una persona estremamente riservata, estremamente semplice. Tra le alte persone presenti, anche il Sindaco Roberto Gualtieri.
L’autopsia ha confermato che è stato travolto dall’auto dell’attentatore
L’autopsia svolta in Israele prima e a Roma poi, dove la Procura ha aperto un fascicolo di indagine, hanno stabilito che il decesso del 35enne è stato provocato dall’impatto dell’auto a bordo della quale viaggiava l’attentatore, ucciso poco dopo dalle forze di polizia locali. Sono stati gli esperti del reparto di Medicina legale dell’ospedale Gemelli di Roma a dare conferma dell’esito delle indagini peritali svolte dai colleghi israeliani. Alessandro non è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco, ma è stato travolto. Un investimento che ha provocato ferite letali all’avvocato romano, per il quale non c’è stato nulla da fare.
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