Aveva adescato in rete una bimba di appena 7 anni, chiedendole di inviargli dei video erotici. L’uomo, che si fingeva un 17enne, è stato condannato a un anno e cinque mesi di reclusione. Ad accorgersi di quanto stava accadendo il padre della bambina, titolare del cellulare. Una volta scoperto il tutto, i genitori hanno sporto denuncia ai Carabinieri che hanno poi inoltrato un’informativa alla Procura. Il 40enne di Viterbo è stato identificato per via di un tatuaggio all’inguine. Finito a processo, dovrà rispondere di detenzione di materiale pedopornografico.
Si finge un 17enne e adesca online bimba di 7 anni
I fatti risalgono al 2020 quando tutta l’Italia era in lockdown a causa della pandemia. L’uomo in questo frangente avrebbe approfittato delle chat presenti in rete per adescare una bambina di solamente 7 anni. Un piano fatto di menzogne, in quanto il 40enne ha finto di essere un 17enne chiedendo alla piccola di inviargli dei video erotici. Secondo quanto emerso dalle indagini, sembra che inizialmente l’uomo dalle foto ricevute ritenesse che dall’altra parte dello schermo ci fosse un adolescente ma quando chiese alla piccola di inviargli una foto del viso era più che evidente si trattasse di una bambina minore di 10 anni. A quel punto il 40enne si sarebbe dovuto fermare ma così non è stato.
Identificato grazie al tatuaggio
L’uomo ha infatti continuato a fare il suo gioco fino a quando il padre non ha scoperto quanto stava accadendo. Lo smartphone usato dalla bambina era infatti intestato a lui e quando lo ha preso ha notato le conversazioni. Allarmati per l’accaduto i genitori hanno denunciato tutto ai Carabinieri che poi hanno inviato un’informativa alla Procura. L’uomo è stato identificato grazie ad un tatuaggio che aveva nella zona dell’inguine. Tra le foto inviate alla piccola ce ne era anche una del suo pene, dove si vedeva un tatuaggio che ha permesso poi di identificarlo e di arrestarlo.
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