E.C., cittadino nigeriano di 42 anni, è stato arrestato per tentato omicidio e porto abusivo di oggetti atti ad offendere dagli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Roma.
Il fatto è accaduto lo scorso maggio in un minimarket di Via Casilina, zona Borghesiana, dove una pattuglia della polstrada della Sezione di Roma ha notato un uomo uscire dal negozio ferito e insanguinato chiedendo aiuto.
Nella circostanza, il dipendente dell’attività ha riferito di essere stato aggredito all’interno del locale da un cliente, con una bottiglia rotta. Lo stesso trasportato con ambulanza al policlinico di Tor Vergata in codice rosso è stato successivamente trasferito all’ospedale San Giovanni per essere sottoposto ad intervento chirurgico.
Gli agenti hanno notato subito l’altro uomo nelle vicinanze, successivamente identificato per l’arrestato, ancora con il collo della bottiglia in mano e sporco di sangue.
Il nigeriano, già noto alle Forze dell’Ordine per reati contro la persona, nell’immediato ha riferito che il giorno prima all’interno del negozio gli era stato rubato il portafogli con 450 euro.
In realtà le successive indagini hanno rivelato che un equipaggio dei Carabinieri il giorno prima dell’aggressione era intervenuto nei pressi del locale per sedare un’animata discussione tra l’aggressore ed altri cittadini stranieri, ma di fatto i militari non avevano riscontrato che fossero stati consumati furti.
L’aggressore, il giorno seguente, evidentemente credendo che la sottrazione del portafoglio fosse opera del personale del minimarket, si era recato nuovamente nel negozio e, dopo aver comprato una bottiglia di birra, usciva dal locale e la consumava. Poi, rientrato, dopo aver rovesciato alcuni espositori di merce, con un frammento della bottiglia appena acquistata, si scagliava contro la vittima colpendola alcune volte e questa, nel tentativo di proteggersi, aveva ricevuto numerosi fendenti alle braccia.
La Squadra di Polizia Giudiziaria coordinata dalla locale Procura, da subito ha avviato le indagini che hanno permesso all’Autorità Giudiziaria di emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del cittadino nigeriano.