“Marcello, come here“, ovvero una delle scene iconiche della storia del cinema. Stiamo parlando della Fontana di Trevi, uno dei luoghi simbolo della Capitale. Ma oltre a ciò che è conosciuto ai più ci sono tutta una serie di curiosità che vale la pena approfondire: vediamo quali.
Il Colosseo, Piazza di Spagna, il Vaticano, il Campidoglio. E ancora: Via del Corso, Piazza del Popolo, Piazza Navona, e potremo continuare all’infinito. Ma tra tutti i luoghi da visitare a Roma non può certo mancare la meravigliosa Fontana di Trevi: si tratta di uno dei siti più visitati e fotografati dai turisti provenienti da ogni parte del mondo, oggetto inoltre dell’immancabile lancio della monetina. Questa fontana però, una delle tantissime che è possibile ammirare nella Città Eterna, non è famosa soltanto per questo chiaramente: scopriamo insieme dunque tutte le altre curiosità sul suo conto.
Tutto quello che (forse) non sai sulla Fontana di Trevi
Storia, arte, cultura. Di questo monumento iconico di Roma si sa praticamente tutto: sullo sfondo dell’idea progettata dal Bernini – che ipotizzò una fontana orientata come l’attuale – la realizzazione della struttura che è possibile ammirare ancora oggi fu voluta nel 1732 da Papa Clemente XII. Tra i tanti progetti che vennero presentati fu scelto quello dell’architetto Nicola Salvi. La sua costruzione, con una modifica rispetto al progetto originale, venne completata da Giuseppe Pannini ed è stata soggetta nel tempo a diversi importanti interventi di restauro, l’ultimo dei quali terminato poco meno di dieci anni fa (nel 2014 grazie alla casa di moda Fendi). Adesso è tempo però di scoprire cinque curiosità sulla Fontana che forse non conoscevate o almeno non fino in fondo.
1. Il lancio della moneta: origini e significato
Ovviamente non potevamo non partire dal leggendario lancio della monetina per esprimere un desiderio. Attenzione però: non un desiderio qualunque. Infatti gettare in acqua dei soldi nella fontana di Trevi ha un significato particolare e ben preciso. Se lo si fa una volta sola significa che stiamo esprimendo la volontà di tornare a Roma; il gesto si deve al grande archeologo del 1800, Wolfgang Helbig, che nel lasciare la Capitale dopo un lungo soggiorno – essendo sofferente proprio a motivo della ripartenza – decise di lanciare una vecchia monetina nella vasca della Fontana di Trevi come buon auspicio per tornare presto nella Città Eterna.
E da allora quella che era una semplice iniziativa scaramantica entrò nella leggenda per sempre. Lanciando una moneta due volte invece ci stiamo augurando di incontrare l’amore della nostra vita mentre con una terza puntiamo dritti dritti al matrimonio. Il rituale è noto a tutti: ci si volta spalle alla vasca e si lancia la moneta oltre la spalla sinistra. Se vi state chiedendo a questo punto dove vadano a finire poi tutte le monete gettate in acqua questo articolo risponderà alla vostra domanda.
Roma: dopo Fontana di Trevi oggi è qui che i turisti lanciano le monete (ilcorrieredellacitta.com)
2. Cosa rappresentano le statue della Fontana
Curiosità numero 2: cosa rappresentano le statue della Fontana di Trevi? La Fontana, ‘appoggiata’ a Palazzo Poli, si articola come un arco di trionfo. Al centro c’è la statua, imponente, di Oceano che guida un cocchio con la forma di una conchiglia. Nel prospetto troviamo invece due rilievi che fanno riferimento alla leggenda e alla storia dell’acquedotto: a destra abbiamo la Vergine che indica la sorgente ai soldati romani mentre a sinistra Agrippa che ordina il via ai lavori per realizzare l’acquedotto. In alto troviamo invece l’Abbondanza dei Frutti (Agostino Corsini), la Fertilità dei Campi (Bernardo Ludovisi), i Doni dell’Autunno (Francesco Queirolo) e infine l’Amenità dei Prati (Bartolomeo Pincellotti).
3. Fontana di Trevi: perché si chiama così?
Non esiste una risposta certificata al 100%. Le ipotesi più accreditate sono tuttavia due: la denominazione Fontana di Trevi sembra tragga origine da un toponimo già in uso nella zona a partire dalla metà del XII secolo, dato che nella piazza confluivano tre vie. “Regio Trivii”, da qui, si pensa, il nome attribuito in seguito al monumento. La seconda tesi fa riferimento invece al triplice sbocco dell’acqua della fontana originaria.
4. La vaschetta degli innamorati
Non tutti sanno che sul lato destro della fontana di Trevi si trova una piccola vasca con due piccole cannelle. Ebbene, questa parte del monumento è chiamata fontana degli innamorati: anche in questo caso il significato del nome fa riferimento alla leggenda e ai riti propiziatori. Si dice infatti che chi beve da questa fontana resti innamorato per sempre. L’origine del rituale fa riferimento a tempi oscuri, di guerra: la sera precedente all’addio, quando il soldato doveva partire per il fronte o comunque per il servizio militare, la ragazza riempiva un bicchiere nuovo e lo offriva al suo fidanzato. Dopo aver sorseggiato l’acqua il bicchiere andava distrutto: in questo modo la giovane sperava di non perdere mai il suo amato.
5. Dove finisce l’acqua della fontana
Chiudiamo con una curiosità sempre sull’acqua. Dove va a finire infatti l’acqua che vi scorre all’interno? Ricordiamo infatti che la Fontana di Trevi rappresenta la mostra terminale dell’acquedotto Vergine, unico degli acquedotti antichi in uso senza soluzione di continuità giunto fino ai giorni nostri. La risposta alla domanda è comunque questa: l’acqua, spiega Acea che ne detiene la gestione, è sempre la stessa e viene rimessa in circolo grazie a quattro pompe elettriche dopo essere controllata e depurata.