Una mail del MoVimento 5 Stelle Pomezia che invita gli iscritti a votare Valentina Corrado nelle prossime Regionarie del Lazio. Da qui parte l’articolo del Messaggero che solleva una questione morale sui 5 Stelle. Una questione che getta ombre sul voto interno con cui il MoVimento deciderà il candidato alle elezioni regionali del 2018.
Il “modello Pomezia” in Regione (ma non si capisce quale sia)
La mail diffusa dal quotidiano romano lascia poco spazio a dubbi. Il MoVimento 5 Stelle Pomezia starebbe spingendo la candidatura di Valentina Corrado. E lo starebbe facendo con argomentazioni da “vecchia politica”, per usare una retorica tipicamente grillina. Si legge infatti che avere una Regione amica aiuterebbe Pomezia a raggiungere i suoi obiettivi. Si legge di un “modello Pomezia” creato insieme a Valentina Corrado, un modello di lavoro da esportare a tutta la Regione. Non è meglio specificato quale sia questo “modello di lavoro”, né si capisce come potrebbe essere specificato. L’ordinaria amministrazione di una città segue infatti delle procedure stabilite dalla legge, non create da un gruppo ad hoc interno a un partito. Fatto sta che per questi motivi il MoVimento di Pomezia chiede ai suoi attivisti di sostenere e votare la consigliera Corrado. Una lettura – anche poco attenta – della mail suggerirebbe che si tratti solo di propaganda. Nulla di illegale, sia chiaro: il problema è che tutto questo va contro lo Statuto interno del MoVimento. Dopo la pubblicazione dell’articolo, sul blog di Beppe Grillo è infatti comparsa quella che sembra una condanna al fatto in questione.
MoVimento prende le distanze, Barillari: “sindaci non possono influenzare il voto”
Un post scriptum in un pezzo sulle elezioni regionali in Sicilia recita: “Il MoVimento 5 Stelle prende le distanze da tutti coloro mettano in atto endorsement, cordate o altri tipi di promozione tipici dei vecchi partiti. Questi metodi non ci appartengono. Pertanto, chi viene a conoscenza di azioni di questo tipo è invitato a segnalare chi le compie affinché possano essere presi i provvedimenti opportuni nei confronti dei responsabili”. Ma non è solo una questione d’immagine. Nella nota “si ricorda, inoltre, che l’utilizzo degli strumenti ufficiali di comunicazione nella disponibilità dei portavoce del MoVimento 5 Stelle per sponsorizzare i candidati si configura come “compimento di atti diretti ad alterare il regolare svolgimento delle procedure per la selezione dei candidati”, pertanto vietati dal regolamento e passibili di sanzione disciplinare. Il collegio dei probiviri ha avviato un’istruttoria per accertare i fatti segnalati”. Una condanna che l’altro principale candidato alle Regionarie, Davide Barillari, rilancia con un rumoroso tweet: “Le regole devono valere per tutti: sindaci e singoli meetup non possono assolutamente influenzare il voto“. Il tutto accompagnato da un link all’articolo del Messaggero e dalla foto di Valentina Corrado. Impossibile non collegare gli eventi e fare 2+2: contro chi Barillari sta puntando il dito, se non contro il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci? Alle regionarie manca poco, e l’aria nel MoVimento inizia a farsi pesante. Se si tratta di giochi di potere, si può dire che siano già cominciati.