Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice e cittadina di Pomezia riguardo lo stato di abbandono di via Ugo la Malfa.
La lettera per il Sindaco Zuccalà
«Per il sig. Sindaco e per il Comune di Pomezia una delle priorità è rappresentata dal rispetto ambientale e decoro urbano e sicurezza dei cittadini. Siamo sicuri infatti che proprio per questo, non esistano cittadini di serie A e serie B a Pomezia, quindi gli abitanti del centro e quelli della periferia dovrebbero aver diritto ad uguali servizi.
Purtroppo da tempo però, quelle persone che vivono più in periferia, si trovano spesso abbandonate dalle istituzioni comunali. Da tempo ormai, diversi problemi affliggono il quartiere di Via Ugo La Malfa a Pomezia, il quartiere dei dimenticati delle case popolari.
Manca da tempo la potatura degli alberi, che stanno raggiungendo altezze smisurate, e le radici proprio a ridosso delle abitazioni potrebbero creare danni ben più gravi. Siamo anche a conoscenza che alcune competenze sono dell’Ater ma questo non vieta al sindaco di intervenire presso la stessa per sollecitarne l’esecuzione, ma siccome si tratta di igiene, è doveroso che si intervenga a danno della stessa. Inoltre, come è possibile che anche a fronte di un momento così delicato come questo, dove ci si raccomanda la disinfezione di mani e di coprirsi per evitare il diffondersi del virus, non vengano presi provvedimenti di alcun genere, in merito al conferimento dei rifiuti? Come è possibile che non esista neppure una ripulitura dei cassoni, che da tempo non vengono disinfettati, puliti e che rappresentano, un vero pericolo per la salute pubblica?
Al riguardo, gli abitanti del quartiere, cittadini comuni ma evidentemente di serie B, chiedono una raccolta differenziata intelligente, che sia efficiente attraverso strumenti intelligenti e che permetta il corretto utilizzo e possa permettere a tutti di conferire correttamente la spazzatura negli appositi cassoni.
Questa gestione attuale non è sufficiente in un quartiere come quello di via Ugo La Malfa. È impossibile che ogni giorno ci siano masse e masse di rifiuti che strabordano dai cassoni neri (gli altri vuoti). È inutile dare la colpa ai soli trasgressori, perché’ questi si sentono liberi
di infrangere le regole inesistenti.
Tutti noi cittadini paghiamo i tributi per il Comune di Pomezia, ma per un servizio che non c’è mai stato, e che, non viene condiviso correttamente in egual modo da tutti.
Sarebbe invece doveroso applicare un provvedimento ad hoc non solo a sostegno e nel rispetto dell’ambiente, ma di tutta la comunità che abita questo pezzo di periferia dimenticata.
L’igiene e la sicurezza è un nostro diritto».