E’ una “cartolina” di quelle che non si vorrebbero mai vedere, quella che si presenta sotto gli occhi di chi passa tra via Fellini e via della Tecnica: una montagna di rifiuti di ogni tipo – qui della raccolta differenziata non c’è ombra – accatastati ormai da settimane. L’odore non è per nulla piacevole, ed è una fortuna che le temperature si siano abbassate, evitando così che i resti di cibo fermentino nelle buste di spazzatura.
Il blitz del censimento “inutile”
Siamo nel piazzale di fronte alle case popolari di proprietà del Comune di Roma, in via Fellini 9. Qui, così come nella “torre”, al civico 4, il 28 aprile di quest’anno, con gran dispiegamento di forze, l’amministrazione capitolina fece un censimento per verificare quali fossero le abitazioni occupate abusivamente. Il blitz vide l’impiego, già alle 7 del mattino, di 270 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, 20 agenti della Polizia Locale di Pomezia e 50 agenti della Polizia di Stato, con l’ausilio di due cani antidroga e due poliziotti a cavallo. Sembrava che l’operazione dovreste precludere agli sgomberi degli occupanti irregolari, invece – ma ovviamente c’era da immaginarlo – era solo fumo negli occhi in vista delle elezioni, visto che lo stesso tipo di operazione è stata fatta anche in altri complessi nella Capitale. Per Roma è meglio tenere qui, a debita distanza, situazioni “fastidiose”.
Ovviamente tutti coloro che erano allacciati abusivamente a luce, gas e acqua lo sono ancora (gli agenti della polizia locale di Roma avevano rimosso gli allacci, che erano stati ripristinati nel giro di mezz’ora) e appena un mese dopo il maxi controllo un altro appartamento è stato occupato abusivamente, stavolta da cittadini di origine nordafricana, anche loro noti spacciatori della zona.
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Via Fellini 4 e 9 terra di nessuno
E allora ecco che i residenti regolari, così come gli abitanti dei palazzi limitrofi, sono costretti a convivere con quello che ogni giorno di più sta diventando un ghetto. Dalla nostra ultima visita le cose sono peggiorate: lo spaccio di droga – da quanto riportano alcuni residenti e da quello che siamo riusciti a vedere grazie ai nostri appostamenti – è aumentato. Si spacciano poche dosi per volta, per evitare “complicazioni” con la giustizia. La tecnica della “consegna a domicilio” è una delle preferite. E si continua a spacciare anche se si è già destinatari di misure cautelari, comodamente da casa. C’è chi, perennemente in preda ai fumi dell’alcool, urla a tutte le ore e non si accontenta di scrivere sui muri, ma li spacca direttamente. Qualcuno, per divertimento, ha anche dato fuoco ai citofoni, riuscendo però solo ad annerirli. E c’è pure chi si “perde” i coltelli sulle scale, nella fretta. “L’altro giorno ho visto un coltello abbastanza grosso sulle scale – racconta una persona che per paura vuole rimanere anonima – Ho sbagliato a non chiamare i Carabinieri: sono andato nel panico, mi sono spaventato, ho preso un fazzoletto e l’ho buttato tra i rifiuti, ho avuto paura che qualcuno dietro di me lo prendesse e lo usasse”.
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Le montagne di rifiuti
I rifiuti accatastati non vengono raccolti da giorni e giorni. “Ma li buttano anche da fuori?”, provo a chiedere. Sì, qualcuno viene anche da altre zone, rispondono. Ma in realtà i rifiuti arrivano tutti dal civico 9, oppure scaricati da furgoncini, guidati comunque da residenti del civico 9. Altri rifiuti si trovano nei garage e nelle scale sotterranee. Anche lì si trova di tutto, comprese – ovviamente – le auto cannibalizzate. “Ho provato a chiamare più sia il Comune di Pomezia, all’ufficio Ambiente, sia la Polizia Locale”, spiega un cittadino che vive in appartamento del palazzo di fronte, in via della Tecnica, “per chiedere di rimuovere questi rifiuti. Ho inviato le foto per e-mail, in modo da illustrare chiaramente la situazione, ma nessuno mi ha mai risposto. Possibile che a nessuno interessi questa situazione? Qui ci sono rischi per la salute di tutti. Si potrebbe tranquillamente far trasferire i cassonetti nella parte posteriore, dove sono i garage, almeno per evitare il degrado…”
Degrado che purtroppo è sotto gli occhi di tutti, tranne che di chi dovrebbe trovare delle soluzioni. E quando questo posto, che potrebbe essere un fiore all’occhiello, viene soprannominato “la Scampia di Pomezia”, qualcuno si arrabbia pure. Vedremo se, con la nuova amministrazione capitolina, qualcosa si smuoverà, anche se le speranze sono poche. “Ma intanto nel degrado e nella paura ci stiamo noi”, saluta sconsolato il residente anonimo.