Sei anni dal disastro Eco-X di Pomezia e ancora nessuna certezza né su cosa abbia bruciato quel ‘maledetto’ giorno di maggio nel 2017 né tanto meno di cosa ne sarà delle tonnellate di rifiuti rimasti nel piazzale del sito andato distrutto lungo la Pontina Vecchia. Cittadini e residenti aspettano risposte che però in tutto questo tempo non sono mai arrivate.
L’unica novità rispetto al recente passato è che adesso quanto meno è impossibile entrare ed uscire da ciò che rimane dell’Eco-X dopo che il nostro giornale aveva sollevato il problema lo scorso anno. Adesso però alla nuova Amministrazione targata Veronica Felici viene chiesto di fare di più come sottolineato peraltro nel corso dell’ultima campagna elettorale. Serve procedere con la mappatura dei rifiuti presenti e alla successiva e immediata rimozione.
La mozione del Partito Democratico di Pomezia
Intanto a muoversi in queste ore è stato il PD di Pomezia con il neo consigliere eletto Enrico Mangano. “L’incendio dell’eco-X di Pomezia ha prodotto un disastro ambientale vero e proprio. Ancora oggi, i cittadini di Pomezia, stanno attendendo l’intervento di bonifica del sito e la rimozione dei rifiuti prodotti dalla combustione da parte del Comune“, si legge in una nota.
“Una situazione che non è più sostenibile per tutti i residenti della zona. Per questo il gruppo consiliare del Partito Democratico in Comune è tornato a chiedere a gran voce la bonifica del sito. È stata presenta a nome del gruppo, infatti, una mozione per chiedere al Sindaco Veronica Felici e alla sua giunta di attivarsi urgentemente per garantire un intervento. Un impegno che sta trovando sponda nel gruppo consiliare regionale, dove la consigliera Emanuela Droghei ha depositato una mozione in cui chiede, al Presidente Rocca, qualora l’immobilismo del Comune dovesse proseguire, di intervenire per risolvere finalmente la questione. La tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini sono temi seri che non possono più aspettare”.
Le ultime notizie ufficiali sulla Eco-X di Pomezia. “Bonifica? Servono sei milioni di euro”
In attesa di un intervento del nuovo Sindaco ripercorriamo quali erano state le ultime dichiarazioni ufficiali rilasciate dalla passata Amministrazione M5S, guidata da Adriano Zuccalà, che oggi siede in Regione all’opposizione come Consigliere. Sul tema bonifica, ad esempio, la cifra che ci era stata fornita dall’ex Sindaco pometino, necessaria all’intervento, ammontava “a sei milioni di euro” (ma a nostro giudizio, più passerà il tempo, più sarà destinata ad aumentare) con il Comune che però, oltre chiaramente a non disporre di tale cifra, ancora non era rientrato allo scorso anno (sempre il 2022, ndr) delle somme anticipate alla Regione Lazio all’epoca per l’iniziale messa in sicurezza della struttura. Ovvero per quei teli sempre più deteriorati, e poco più, che ancora oggi si intravedono nel piazzale della Eco-X a copertura parziale dei cumuli di spazzatura.
Le domande che rivolgiamo agli Enti competenti
Le domande che torniamo a sottoporre a Comune e Regione sono sempre le stesse ma vale sempre la pena ribadirle:
- Come è stato possibile dare le autorizzazioni un’azienda che non aveva nemmeno la certificazione antincendio né un sistema idrico idoneo a spegnere eventuali roghi senza contare le altre carenze in materia di sicurezza? O per ciò che riguarda la polizza fidejussoria stipulata con una compagnia assicurativa la cui operatività in Italia era stata interdetta nel 2012, ovvero due anni prima della voltura dalla Eco-X alla Eco Servizi per l’Ambiente, la società che per ultima aveva preso in affitto lo stabilimento e il ramo d’azienda?
- Nessuno ha responsabilità sui controlli dato che a più riprese i problemi all’interno di quello stabilimento, che al momento del disastro ospitava almeno il triplo di rifiuti rispetto a quelli consentiti e soprattutto autorizzati, erano stati segnalati alle autorità competenti?
- Perché nessuno ha tenuto conto del noto esposto del CdQ Castagnetta-Cinque Poderi a novembre 2016, in cui veniva documentato lo scriteriato accumulo di rifiuti lungo tutto il perimetro della Eco-X? O quello del Polieco, il Consorzio Nazionale che si occupa di monitorare il ciclo legato ai rifiuti dei beni in polietilene (plastica, ndr), che addirittura ad aprile 2017 parlava di così tanti rifiuti nell’area che a malapena i mezzi meccanici riuscivano a muoversi?
- Perché dopo il sopralluogo congiunto saltato all’ultimo istante il 21 febbraio 2017 presso la Eco-X non venne subito fissata un’altra data?
- E arriviamo ad oggi: nessuno ha responsabilità per la mancata attuazione di quel piano di intervento stilato a stretto giro dopo l’incendio, che prevedeva, tra le altre, la mappatura dei rifiuti presenti fino ad arrivare, sulla base di questo, alla bonifica del sito?
- Che certezze può dare in definitiva quindi una politica che non è in grado di controllare né in anticipo, verificando che tutte le autorizzazioni siano in regola e che tutti gli adempimenti vengano rispettati, né durante, con controlli puntuali di prevenzione sulle aziende a rischio, né dopo, agendo tempestivamente per porre rimedio a disastri come quello della Eco-X?