Doveva essere soltanto una formalità e invece il primo consiglio comunale sotto dell’era Felici si è subito trasformato in un’occasione per lanciare attacchi – specie dall’opposizione nei confronti della maggioranza – e reciproche accuse. Solitamente infatti la riunione d’apertura di una nuova Amministrazione è dedicata quasi interamente all’espletamento delle formalità burocratiche con le varie nomine (Presidente del Consiglio, Vicepresidente, ecc.) e al massimo la presentazione della Giunta, o di una parte di essa (che comunque c’è stata considerando la presentazione di due Assessori); e invece nel corso della seduta fiume di ieri, durata oltre tre ore, in più di un’occasione si è assistito a un duro botta e risposta tra quasi tutta l’opposizione e la maggioranza. Ma andiamo con ordine.
Nominati gli assessori al bilancio e all’Urbanistica, chi sono
Partiamo intanto dalla notizia più importante, ovvero la nomina degli Assessori. Veronica Felici al momento ha infatti intanto riempito due caselle che sono, c’è da dire, quelle più importanti: al patrimonio e alle finanze, quindi al bilancio, troviamo Massimo Abbondanza, ex Consigliere Comunale e imprenditore di Pomezia; all’urbanistica c’è invece Roberto Mambelli, anche lui volto noto della politica locale (è stato anche Consigliere durante l’Amministrazione Fucci), recentemente protagonista delle battaglie con la sua Associazione La Lente nell’intrigata vicenda del Borgo di Pratica di Mare.
Eletti Presidente e Vicepresidente del Consiglio Comunale, i nomi
Per quanto riguarda l’elezione di Presidente e Vicepresidente del Consiglio Comunale la maggioranza, è opportuno sottolinearlo, non è partita con il piede giusto mostrando già qualche scricchiolio. Sì perché il nome scelto, Francesco Lamanna di Forza Italia, non ha avuto l’unanimità dei Consiglieri di maggioranza (l’opposizione ha votato invece per Renzo Mercanti, che aveva ricoperto lo stesso ruolo durante la Giunta Fucci) dato che con la prima votazione ha raggiunto 15 preferenze, contro le 8 ricevute da Mercanti, alle quali sommare 1 scheda bianca e 1 nulla. Alla seconda, visto che non si è raggiunto il quorum necessario per l’elezione, invece i voti sono stati 14 per Lamanna, 9 per Mercanti e 1 nulla. Non è andata meglio con la Vicepresidenza: qui addirittura c’è stata una divisione nelle votazioni considerando che Marco Polidori (della civica Felici Sindaco), poi eletto, ha chiuso con 13 voti, dato che 2 sono stati indirizzati a Schiumarini (Lega). L’opposizione ha votato nuovamente Renzo Mercani e 1 scheda è finita nulla.
Scontro politico (con qualche eccezione) tra maggioranza e opposizione durante il Consiglio Comunale del 6 giugno
E veniamo allo scontro politico. Cercando di sintetizzare da parte dell’opposizione, quindi M5S e PD, è stata manifestata da subito la volontà di contrapporsi all’attuale Amministrazione rivolgendo, attraverso gli interventi dei vari Consiglieri, attacchi mirati alla maggioranza. Molto duro l’intervento della consigliera Stefania Padula, che ha parlato nuovamente del programma elettorale “copiato”, fermo, secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, agli anni ’90. E c’è chi paragona anche i consiglieri di maggioranza a quegli anni. “Sembra di essere tornati indietro di 30 anni, con alcuni degli stessi personaggi, ma con casacche diverse”, sono le frecciate che arrivano dall’opposizione.
Tra i temi tirati in ballo la mancanza di compattezza del governo cittadino – emersa già in queste prime votazioni – e le aspre critiche rivolte al programma elettorale del centrodestra. La replica delle forze di maggioranza non è tardata ad arrivare con le accuse rispedite al mittente e alcuni interventi puntuali, come quello di Schiumarini, volto a screditare quanto fatto dalle Amministrazioni a cinque stelle specie per ciò che riguarda la difficile situazione finanziaria lasciata in Comune e la mancanza di dialogo con le opposizioni, oltre alla “chiusura” verso i cittadini. E alle frecciate risponde ricordando che proprio il Movimento 5 Stelle aveva pubblicato il proprio regolamento copiato e incollato con tanto di nome di un altro Comune.
Plauso agli interventi di Giacomo Castro ed Enrico Mangano
Ma ci sono state anche delle eccezioni. Degni di menzione sono infatti gli interventi del Consigliere Giacomo Castro (Valore Civico) ed Enrico Mangano (Partito Democratico) che sono apparsi più costruttivi e quantomeno, forse, maggiormente “adatti” a questa prima riunione cittadina. Mangano ha parlato delle problematiche della città soprattutto per quanto riguarda la vita sociale, culturale e notturna dei giovani, un tema di cui quasi mai si parla. Molto apprezzato anche l’intervento di Castro. “Mi metto a disposizione con il mio ruolo per l’interesse della città e dei suoi abitanti. Se una cosa sarà fatta bene non mi metterò di traverso: tra 100 anni nessuno si ricorderà di noi, delle nostre beghe, dei nostri interessi, ma dovrà fare i conti con ciò che avremo lasciato per Pomezia, con ciò che avremo lasciato ai nostri figli”.
La nota del PD
Questo invece il commento del Partito Democratico a margine del Consiglio Comunale: “Un pessimo inizio per l’amministrazione Felici. Un presidente del consiglio comunale eletto senza i voti di una parte della maggioranza, due soli assessori presentati. In campagna elettorale avevamo denunciato l’operazione politica della destra, che ha imbarcato tutto e il contrario di tutto pur di vincere al primo turno, senza nessun progetto per la città. Questa scelta ha prodotto come conseguenza che non si è riuscito a formare una giunta comunale e già sono partite le contrapposizioni interne. Noi oggi in Aula abbiamo portato le nostre idee ed i nostri progetti. La nostra ferma volontà di svolgere il nostro ruolo tenendo fermi i punti emergenti: il contrasto delle povertà, un piano di manutenzione per i quartieri e contro il degrado, un’attenzione particolare per il rilancio economico della città. Noi oggi abbiamo ribadito la nostra attenzione per la città, in maggioranza abbiamo visto solo contrasti e proposte da prima repubblica”.
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