Hanno organizzato una protesta estemporanea, nata con il passaparola ieri sera e sostenuta da molti genitori, che stavolta appoggiano le motivazioni addotte dai ragazzi. Un nutrito gruppo di studenti del Liceo Blaise Pascal di Pomezia questa mattina ha scioperato e, invece di entrare al suono della campanella, è rimasto fuori dai cancelli.
Protesta liceo Pascal Pomezia
I ragazzi, “armati” di striscioni, hanno iniziato la loro protesta contro le condizioni in cui sono costretti a stare a scuola: aule ghiacciate in cui per non morire di freddo bisogna rimanere con cappotti, sciarpe e cappelli. “Alcuni ragazzi del primo anno – dichiarano gli studenti – sono stati spostati in una stanza piccola e senza riscaldamento, che non riesce a garantire il distanziamento adeguato come le regole anti-covid disciplinano”. In più, lamentano, in tutto l’istituto mancano ancora molti professori e questo creerebbe problemi con la didattica. Ma al momento il problema maggiormente sentito è quello relativo al freddo che si sente specialmente in alcune aule.
Al grido di “Non vogliamo starcene al freddo” i ragazzi hanno protestato sperando di poter ottenere che le loro aule vengano finalmente riscaldate e possano fare lezione senza congelare. Tanti gli striscioni, con scritte come “Benvenuti al polarettilandia”, No riscaldamento, no alunni”, che rappresentano lo stato dei ragazzi.