Stabilimento Fiorucci a Pomezia, 200 lavoratori a rischio licenziamento. Appello del Sindaco e delle forze politiche: “Scongiurare tale scenario”.
Tiene banco a Pomezia la notizia del possibile licenziamento di 200 persone impiegate nell’azienda Fiorucci, noto marchio italiano nel settore alimentare. La procedura è stata annunciata lo scorso 27 novembre e rischia di tramutarsi in una vero e proprio dramma sociale peraltro a pochi giorni dalle festività natalizie. In città, lo ricordiamo, la società possiede uno storico stabilimento a Santa Palomba: è qui che oggi rischiano il lavoro 200 persone, mentre altre 16 sarebbero a rischio in quello di Parma.
Il piano di ristrutturazione aziendale della Fiorucci
Il piano – si legge in una nota dell’azienda – prevede una serie di azioni volte alla crescita di Fiorucci sia sul mercato italiano sia in quello internazionale, con un particolare focus su Paesi chiave come Germania, Austria, Francia e Uk. L’obiettivo è di raggiungere un aumento di fatturato del 20% e soprattutto un ritorno alla redditività media del settore.
L’ira dei Sindacati
L’azienda avrebbe fissato in 30 milioni in 6 anni, a fronte di 9 milioni all’anno di risparmi ottenuti con il solo licenziamento dei lavoratori, l’obiettivo di tale piano di ristrutturazione. Cifre che hanno incontrato la ferma opposizione dei Sindacati. E il giorno stesso di lunedì 27 novembre, allo stabilimento di Pomezia, si sono tenute assemblee e picchetti. “L’azienda – si legge in una nota congiunta di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil con i Sindacati che hanno richiesto un incontro urgente alle parti in causa – ha rappresentato in modo incompleto le azioni che intende mettere in atto per rilanciare le produzioni e per incrementare le quote di mercato Fiorucci in Italia e all’estero, con l’obiettivo di invertire una tendenza negativa che si protrae da oltre un decennio”.
Il Sindaco di Pomezia: “Dobbiamo scongiurare il peggio”
Sul caso si sono espresse le forze politiche, anche al livello locale a partire dal Sindaco Veronica Felici.
“La situazione dell’azienda Fiorucci, storico marchio italiano agroalimentare che ha sede nel Comune di Pomezia, che riguarda il licenziamento di oltre 200 persone non può vederci inermi”. Esordisce così una nota del Primo Cittadino di Pomezia Veronica Felici. “Come Sindaco, ho il dovere morale di mettere in campo tutte le azioni in mio potere per scongiurare il peggio per i lavoratori”.
“Il mio appello è rivolto a tutte le forze politiche del territorio e al Governo: in questi giorni siamo chiamati a raccolta sotto un un’unica bandiera, quella della difesa del lavoro e del futuro di decine di famiglie. Domani (oggi ,ndr) chiederò di convocare un’assemblea straordinaria dei Capi Gruppo in Comune con l’intento di programmare a stretto giro un Consiglio Comunale straordinario: è necessario trovare una via percorribile che consenta di dare voce ai lavoratori di Fiorucci nei luoghi preposti e per farsi ascoltare – in fretta e subito – da chi delle Istituzioni può intervenire per risolvere la complessa situazione”.
Interpellato anche il Governo Meloni
Anche il Partito Democratico si è espresso. Al livello nazionale la senatrice dem Annamaria Furlan, membro della commissione lavoro, fa sapere quanto segue: “I ministri competenti si attivino per convocare un tavolo urgente sulla vicenda della Fiorucci spa di Pomezia. La Cesare Fiorucci spa è un azienda ultracentenaria, che grazie ai fondi della Cassa del Mezzogiorno ha aperto uno degli stabilimenti più importanti del settore alimentare italiano a POMEZIA, nella zona industriale di Santa Palomba. Già all’inizio degli anni 2000 fu aperta una procedura di ristrutturazione aziendale che dimezzò il personale dipendente. Negli anni poi molti passaggi di mano tra multinazionali e fondi esteri hanno prodotto una situazione di forte crisi per il gruppo. Il marchio Fiorucci deve essere tutelato e salvaguardato ma allo stesso modo è necessario che il Governo si attivi per evitare nuovi licenziamenti”.