Nel numero di febbraio della nostra edizione cartacea ci eravamo occupati di una storia abbastanza particolare proveniente da Pomezia. Una signora ci aveva contattati per segnalarci l’incredibile difficoltà riscontrata nel cercare un appartamento in affitto che accettasse anche degli animali domestici. La signora Veronica – la cui famiglia è composta in tutto da cinque persone più una “cagnolona” – aveva lanciato un appello per individuare una soluzione dato che, a breve, dovrà lasciare la casa in cui vive al momento. Adesso un’altra vicenda, per molti versi simile, è stata postata in queste ore nei gruppi social cittadini.
La storia della signora Veronica
Partiamo dalla prima storia, quella di Veronica (la potete trovare anche qui cliccando sul seguente link a pag. 24). “Vi scrivo per raccontarvi una cosa che mi sta accadendo da qualche mese a questa parte e che secondo me ha dell’assurdo”, ci spiega. “Vivo in affitto in un appartamento della 167, siamo una famiglia semplice, abbiamo dei figli che vanno a scuola nelle vicinanze e lavoriamo entrambi a tempo indeterminato per un’importante multinazionale”. “A luglio però – prosegue Veronica – dovremo cambiare casa perché scade il contratto e la proprietaria ha deciso di vendere l’immobile”. Sembra una storia come tante ma al momento di cercare una nuova casa ecco arrivare i problemi. “Iniziamo a guardarci intorno per cercare una casa con una metratura idonea per 5 persone (e già non è una cosa semplice nel nostro territorio), con un prezzo abbordabile visto che siamo a Pomezia e non ai Parioli. Per fortuna ogni tanto capita un immobile: chiamiamo tempestivamente l’agenzia immobiliare e quando dichiariamo di avere un cane la risposta è sempre la stessa “mi dispiace, il proprietario non vuole animali domestici”. Insomma poco importa avere dei redditi certi, come sembrerebbe essere il caso della famiglia di Veronica, se c’è un animale di mezzo non se ne fa niente.
“Che alternative abbiamo?”
“In altre parole dato che abbiamo un cane non siamo “degni” di avere una casa. E attenzione: non solo a Pomezia considerando che in un’occasione ho chiamato anche per una villa ad Ardea con un giardino grande ma la risposta è stata la medesima”. “Noi abbiamo una cagnolona di 5 anni presa dal canile poco più di un anno fa. Ovviamente continueremo a cercare e a cercare ma intanto trovo assurda questa situazione”, è l’amaro commento della signora. Possibile che non esistano altre soluzioni? Sembrerebbe di no considerando che la famiglia è finita in una sorta di limbo in cui si hanno sufficienti risorse economiche per permettersi di pagare regolarmente un affitto (e avere il resto per vivere), ma non abbastanza per acquistare una casa (o chiedere magari un mutuo aggiungiamo noi); al tempo stesso però non si è abbastanza “indigenti”, passateci l’espressione, per rientrare nei requisiti di accesso alle case popolari. Ammette infatti Veronica: “Se avessi avuto la possibilità di comprare casa l’avrei fatto e sicuramente – proprio perché in famiglia lavoriamo in due – non ci sarà mai possibilità per un alloggio popolare. Sicuramente i proprietari di case hanno avuto delle brutte esperienze, ma non siamo tutti uguali. Nel caso decidiate di pubblicare questa storia spero in una riflessione da parte dei lettori”.
Paola: “Abbiamo degli animali, nessuno ci affitta casa”
La seconda segnalazione arriva dalla signora Paola che ha pubblicato vari messaggi sui social sfruttando i gruppi cittadini. “Gentili signori scrivo perché é da più di un anno che non riesco a trovare un appartamento in affitto a Pomezia, nonostante ne abbia i requisiti”, si legge nel post. “Questo perché i proprietari degli appartamenti liberi sulla zona si rifiutano di accettare animali. Adesso vi chiedo…Cosa dobbiamo fare noi amanti degli animali che non possiamo permetterci di comprare una casa? Dobbiamo gettare un pezzo della nostra famiglia nei cassottenetti per non rischiare di trovarci sotto un ponte? Sono davvero amareggiata da questa cosa, perché fate così? Dateci almeno la possibilità di dimostrarvi che non é come pensate, perche nessuno mangia divani o sedie. Non sono mica dei topi o dei conigli! Siamo persone oneste e precise nei pagamenti, per cortesia dateci una possibilità!”.
Altri casi in città?
A questo punto viene da chiedersi se le storie raccontate siano o meno dei casi isolati anche se, da quanto stiamo raccogliendo come Redazione, sembrerebbe di no. E voi avete avuto un’esperienza simile? Scriveteci a redazione@ilcorrieredellacitta.it.
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