Pomezia, serata di forte impatto quella di giovedì alle Eneidi Festival. A partecipare l’autore del best seller “Casamonica” Nello Trocchia. Il giornalista nel suo libro racconta con dovizia di particolari questa realtà criminale, sottovalutata per anni ma che è entrata a pieno titolo tra le fila delle associazioni criminali e nel tessuto sociale della capitale. Una mafia autoctona, di mille affiliati, distribuiti nelle periferia sud-est di Roma, fino ad arrivare ai Castelli che ha accumulato un patrimonio di cui ancora oggi non si conosce la stima. Usura, estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti contraddistinguono l’attività di questa famiglie di sinti stanziali, che hanno scelto Roma per insediare il loro impero. Ad intervistare Trocchia il giornalista Andrea Di Consoli.
Il primo tema affrontato è stato la nascita di questa famiglia, conosciuta mediaticamente da qualche anno, ma che ha iniziato a operare su Roma con la Banda della Magliana, per poi mettersi in proprio. Una delle componenti strutturali dei Casamonica è il vincolo familiare, che è molto forte.
Nello Trocchia ha spiegato la particolarità di questa associazione, l’ha paragonata a una sommatoria di arcipelaghi, che sono un migliaio, ma che in realtà non hanno un capo, ma fanno riferimento alla persona più anziana. Sono dei Rom particolarissimi, molto legati alla tradizione, ma allo stesso sono feroci ed aggressivi. I loro valori sono legati ai soldi e all’appariscenza.
Alla domanda del giornalista Di Consoli “Com’è possibile che la ‘Ndrangheta che comanda il narcotraffico a livello europeo ceda parte della piazza ai Casamonica?”, Trocchia ha risposto che la ‘Ndrangheta rispetta chi sul territorio si è radicato e quindi gli permette questa sorta di egemonia del narcotraffico a Roma.
Si è parlato inoltre della loro attività legata all’usura, il modo i cui prestano soldi. I Casamonica non si limitano a dare denaro a chi incautamente si rivolge a loro, ma hanno affinato delle tecniche particolarissime. Si presentano in un locale e cominciano a comprare cose, dando un acconto, poi attraverso una serie di minacce diventa un’imposizione concedere un prestito ad usura, non richiesto.
Purtroppo le inchieste a loro carico sono state tardive. Per tanti anni la politica e la magistratura hanno trattato i Casamonica come dei fenomeni folcloristici, sottovalutando la loro potenza notevolissima, che gli ha permesso di farsi padroni di una grossa parte della Città di Roma. Per questi motivi è stato simbolicamente importante demolire le loro ville abusive. In ultimo, è stato affrontato il tema della questione sociale. Roma è una città con molti problemi, derivanti dalla mancanza di lavoro, dall’assenza di una rete di servizi per le periferie, dalla ludopatia, alla tossicodipendenza, un degrado sociale talmente ampio che ha permesso ai Casamonica di radicarsi.
Trocchia in questo contesto, attraverso il suo lavoro di giornalista di inchiesta, si espone in maniera molto forte, perché la cosa che più lo sconcerta è che mentre a Napoli ci sono manifestazioni di giovani e di quartiere contro la Camorra, a Roma l’indifferenza, la paura e l’omertà hanno favorito l’ascesa dei Casamonica e di tutte le associazioni criminali.
Nello Trocchia ad oggi è sotto vigilanza attiva per le sue inchieste su mafie, malaffare, intrecci tra politica, criminalità organizzata e gruppi eversori. Eppure alcuni giorni fa, per la terza volta, ha subito un furto nella sua abitazione in provincia di Napoli: gli è stato sottratto il computer con informazioni sensibili sui suoi lavori giornalistici.
Il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, ha dichiarato:
“Sento l’urgenza di richiedere maggiore attenzione per l’incolumità di Nello Trocchia e la sua famiglia. Al momento ha detto è sottoposto a vigilanza attiva, eppure la sua abitazione nella zona di Nola è stata oggetto di continui furti. Chiedo alla Prefettura competente e al ministero dell’Interno di attivarsi.”