A margine della manifestazione di ieri organizzata dagli abitanti di Campo Ascolano arriva oggi la risposta del Primo Cittadino di Pomezia Fabio Fucci.
“Ieri sono stato impegnato tutto il giorno al Forum PA di Roma per la presentazione di un progetto virtuoso del nostro Comune. Avevo avvisato i residenti di Campo Ascolano che sarei stato assente durante la manifestazione, ma che li avrei incontrati comunque. Questa mattina, durante un evento con le scuole in piazza Indipendenza, ho incontrato una delegazione del quartiere che riceverò nei prossimi giorni”. “Comprendo pienamente il disagio dei cittadini di Campo Ascolano. Li abbiamo incontrati diverse volte per confrontarci sui problemi del quartiere e sulle soluzioni che stiamo mettendo in campo. La carenza di servizi perdura da 50 anni, come gli stessi residenti dichiarano, ma verrà colmata grazie agli indirizzi contenuti nel prossimo nuovo piano regolatore generale. Per realizzare i servizi di cui il quartiere ha bisogno sono necessarie aree pubbliche che al momento non sono disponibili. La buona notizia è che per la prima volta, da 50 anni a questa parte, l’Amministrazione che guida la Città sta lavorando alla pianificazione urbanistica del quartiere, proprio con l’ottica di reperire quelle aree da destinare a giardini, scuole e impianti sportivi. Stiamo lavorando seriamente alla risoluzione dei problemi che i cittadini incontrano quotidianamente vivendo a Campo Ascolano: è un lavoro attento e puntuale che la nostra Amministrazione sta facendo per ogni quartiere della Città e che sta già dando i suoi frutti”.
Le parole del Sindaco giungono proprio durante la ricezione, sempre da parte della nostra redazione, di un comunicato proprio del Nuovo Comitato di Campo Ascolano contenente le riflessioni su quanto accaduto ieri.
“Di fronte al Comune di Pomezia oggi, coi nostri bambini, i nostri cartelloni colorati, i nostri girotondi, la nostra speranza di essere accolti e ascoltati, noi c’eravamo, anche per chi non è potuto venire, anche per chi forse disilluso e stanco getta la spugna. C’eravamo a chiedere cose semplici, per le quali non si dovrebbe aspettare cinquant’anni. C’erano persone che hanno votato questo sindaco, altre che hanno scelto tre anni fa di votare diversamente. Persone anziane che da una vita chiedono le stesse cose: giardini, luoghi pubblici dove potersi incontrare, fare due chiacchiere, portare i passeggini. Tante donne a inventare slogan improbabili – perche non siamo specialiste della politica e non siamo abituate a dover scendere in piazza e gestire un centinaio di persone sorridenti ma quasi sperse. C’erano i bambini e le bimbe che portavano palloncini colorati, e che a un certo punto si sono messi a gridare “siamo bambini! Vogliamo i giardini!”. C’era una signora che fatica a camminare e si è portata una sediolina per esserci ma non stancarsi troppo. Un’altra con una stampella che ha fatto le scale tre volte per chiedere che ci ricevessero. C’erano uomini un pò più seri e composti che non li contagi facilmente con l’allegria, altri che con noi hanno girato intorno agli striscioni tenendoci tutti per mano. C’era qualche rappresentante di altri quartieri che raccontava come anche loro non riescono a essere ascoltati. C’era il nostro meraviglioso giovane parroco con un cartello che diceva “i nostri bambini non hanno scuole, non hanno giardini”. E c’erano i poliziotti, parecchi e un po’ imbarazzati, gentili, che non sapevano neanche bene perché stavano lì…. Ci dispiace, hanno detto. Il sindaco non c’è. Ci dispiace, dopo dieci minuti, non c’è nessuno dell’amministrazione. Ci dispiace, dopo altri dieci minuti, non c’è nemmeno qualcuno della segreteria del sindaco a cui chiedere per l’ennesima volta un appuntamento, una data. Noi c’eravamo. Fiduciosi che qualcuno di questa amministrazione che si definisce differente si dimostrasse tale. Abbiamo giocato, riso, urlato tanto, perso la voce, come una liberazione, presenti. Felici e fieri di voler essere protagonisti del nostro destino e non solo vittime. Basta essere vittime silenziose e dimesse non si sa bene di chi o di che cosa. Ci siamo tutti insieme messi seduti sulla scalinata del Comune che aveva chiuso le porte, tutti col pollice verso. Ma dove siete? Dove diavolo siete, voi che dovreste avere a cuore il nostro benessere, voi che dovreste innanzitutto ascoltare i cittadini e cercare di capire quali sono i loro veri bisogni.” Non c’era nessuno. Silenzio. Niente dialogo. Niente scambio. Niente parole. Come fossero re che col popolo non parlano, non si degnano, non si abbassano. Dopo un anno che si tenta di dirgli: per favore, sediamoci tutti insieme e troviamo una soluzione, proviamo insieme a progettare questo quartiere, questo pezzetto di terra pieno di vita e di vite meravigliose. Niente, Abbiamo appeso i nostri palloncini colorati al lampione, poggiato i nostri cartelloni, i bimbi hanno giocato ancora un po, ce ne siamo tornati a casa forti, delusi ma rinnovati, un po’ tristi ma pieni di quella energia bella che senti quando ti impegni per qualcosa che non riguarda solo te, ma tutti. Bhè non ci crederete, ma la cosa più assurda è stata vedere che il sindaco, quando siamo rimasti veramente in pochi, è sgattaiolato via dal palazzo comunale di fronte, in macchina. Non ha avuto il coraggio di farsi vedere, l’intelligenza di venire e mischiarsi tra noi, cittadini come lui, non è riuscito neppure a nascondersi bene. E non è solo un problema politico. Non importa se è dei 5 stelle del Pd o di un qualsiasi altro partito o movimento. E’ un problema di umanità che manca. Di educazione. Di arroganza. Lui è il nostro Primo Cittadino. E doveva essere con noi, ascoltarci. Non nascondersi, come e anzi peggio degli ultimi.”
Stamattina l’incontro in Piazza Indipendenza (VIDEO)
Un incontro comunque tra le parti c’è stato ed è avvenuto, come visto, questa mattina in Piazza Indipendenza a Pomezia durante la premiazione di un concorso alla quale il Sindaco, insieme alla Vice Sindaco, ha preso parte. Alcuni rappresentanti del Comitato hanno infatti colto l’occasione per avvicinare il Primo Cittadino chiedendo da un lato spiegazioni per l’assenza di ieri, dall’altro avanzando nuovamente la richiesta di un incontro con l’amministrazione. Fucci ha accettato la proposta promettendo a breve un confronto. Adesso non ci resta che aspettare: il Primo Cittadino manterrà fede alla parola data? Campo Ascolano otterrà le risposte che attende da anni? Staremo a vedere…