A due anni di distanza dall’omicidio di Simone Stefanello, torna a parlare la madre del ragazzo. Anna Benedettini chiede la verità sul caso dell’omicidio del figlio, ancora avvolto nel mistero.
Il 37enne era stato gambizzato in via delle Orchidee, a Campo Jemini, il 13 settembre 2014. Dopo un mese di coma, il suo cuore aveva smesso di battere il 12 ottobre, segnando una tragedia insopportabile per la famiglia e per tutta la città. Causa del delitto era stata uno scambio di persona: Simone era incensurato, e un esito così drammatico non era atteso. Nel luglio 2015, un’indagine partita dall’omicidio portava a scoprire una rete di spaccio.
Ora Anna Benedettini chiede di non dimenticare suo figlio. “A distanza di due anni, le autorità continuano a non darmi risposte”, dice la madre di Simone. “Continuano a dire che le indagini sul caso sono ancora in corso, ma io voglio risposte”. Una richiesta di verità che la redazione non può che sostenere in pieno, per far luce su un caso che ha sconvolto la nostra città.
“Voglio però ringraziare tutte le persone che ricordano mio figlio” – continua Anna – “e che a due anni della sua scomparsa vogliono dedicargli un pensiero”. Un mese dopo la sua morte, una fiaccolata a Torvaianica ricordava Simone. Oggi, dopo due anni, non va dimenticato: speriamo che il nostro intervento serva a tener vivo il ricordo e le riflessioni.