Ormai tutti la conoscono come la città (o il paese) delle fiabe tanto che, paradossalmente, è ormai l’unica denominazione “sicura” per cercarlo sul web. Questo piccolissimo centro abitato si chiama Sant’Angelo di Roccalvecce ma quasi nessuno lo sa: e se si prova a digitare soltanto la prima parte in un motore di ricerca si finisce per perdersi tra gli altri Comuni con il medesimo nome, anche perché il paese, in questo caso, Comune nemmeno è dato che si tratta soltanto di una minuscola frazione di Viterbo. Ma grazie alla trasformazione in “galleria d’arte a cielo aperto” è diventata una delle mete più gettonate dell’alto Lazio: il paesino è infatti ormai diventato un tutt’uno con le sue opere – dei murales ispirati al mondo delle fiabe realizzate lungo le case del paese – che ne hanno accresciuto la fama nello spazio di pochissimi anni. Ed è così che il paese, proprio quando era finito nel dimenticatoio, preda di spopolamento e abbandono come purtroppo altre realtà analoghe, ha ripreso a vivere proprio grazie alle opere realizzate nelle facciate delle case dove ormai si contano poco più di un centinaio di abitanti. Da (quasi) borgo fantasma dunque a realtà pulsante del turismo di Viterbo, dove i muri, ossia le tele dell’arte urbana, hanno ispirato l’estro di svariati artisti – coloro che forse impropriamente chiamiamo street artist – tra cui Giovanna Alfeo, artista urbana di Pomezia, che proprio in paese ha realizzato due murales.
Alla scoperta della città delle fiabe a Viterbo
L’iniziativa è nata nel 2017 grazie all’Associazione Culturale ACAS. Da quel giorno la storia, ma soprattutto il destino di questo paese, è cambiato: oggi è una meta frequentatissima che specie nel weekend richiama turisti da ogni dove. Tra i vicoli si possono oggi trovare B&B, case vacanze, ristoranti e negozietti di souvenir (dove acquistando si riceve in cambio la mappa completa con tutte le opere presenti nel borgo). L’arte dunque che salva dall’oblio riportando vita e commercio dove sembrava non esserci più futuro. Una storia a lieto fine, proprio come nelle fiabe.
Quanti murales ci sono nel paese, cosa vedere
Ad oggi le opere che si possono ammirare in paese sono arrivate a 51. C’è Pinocchio, la carica dei 101, il fagiolo magico, La Bella e la Bestia, Robin Hood. E ancora. Peter Pan, il soldatino di piombo, Aladin, il mago di Oz, La sirenetta. Tutte le stradine e gli scorci regalano emozioni differenti, tra colori e immagini che per molti hanno caratterizzato la propria infanzia. Il paese si snoda attorno alla piazza principale dove insiste anche una chiesa; nei dintorni ci sono varie attività commerciali, dai bazar come detto, alle strutture ricettive fino ad arrivare alla gastronomia, tra bar, ristorantini e anche un fast food per un’offerta completa e a 360°. I residenti poi, spesso, si sono calati in questa nuova realtà e all’occorrenza si affacciano dalla finestra per dare ai visitatori consigli e suggerimenti da seguire per non perdersi nemmeno un disegno. La cordialità tipica dei paesini di una volta mixata con la figura della guida turistica.
Elenco completo opere città delle fiabe Viterbo Sant’Angelo di Roccalvecce
A giugno 2023 le opere che si possono vedere sono le seguenti:
- Pinocchio + civita
- Il collo di bottiglia
- Pinocchio irriverente
- La fabbrica di cioccolato
- Alice nel paese delle meraviglie
- Biancaneve e i sette nani
- C’era una volta
- La spada nella roccia
- Il libro della giungla
- Il brutto anatroccolo
- La Bella Addormentata
- La fiaba del passato
- Il gatto con gli stivali
- Don Chisciotte
- Mignolina
- La bella e la bestia
- Biancaneve/Cucciolo/Brontolo
- Hansel e Gretel
- L’albero delle matite
- La piccola fiammiferaia
- Peter Pan
- L’alba di un nuovo giorno
- Il piccolo Principe
- Gli gnomi dei Grimm
- I trolls
- Babbo Natale
- Cenerentola
- Fate di Avalon
- Il giro del mondo in 80 giorni
- Il Cantastorie
- Il soldatino di piombo
- Il fagiolo magico
- Marry poppins
- Cappuccetto rosso
- Pochaontas
- Elmo di Mulan
- La volpe e l’uva
- Sogno di una notte di mezza estate
- Il pifferaio magico
- La carica dei 101
- I tre porcellini
- Aladdin
- Il mago di oz
- I musicanti di Brema
- La casina del gelato
- La sirenetta
- La regina dei Ghiacci
- Robin Hood
- Il principe ranocchio
- Don & il drago
- La leggenda di Arione
Le opere di Giovanna Alfeo, street artist di Pomezia
Dicevamo in apertura del lavoro presente inoltre, tra le tante opere presenti nel Paese, anche dell’artista di Pomezia, Giovanna Alfeo. Nella città in Provincia di Roma la pittrice ha messo la firma su diversi lavori, l’ultimo dei quali in ordine di tempo realizzato sulla cabina elettrica E-Distribuzione di largo Catone dedicato a Margherita Hack. Altre opere sono state poi realizzate ad esempio a Santa Procula, dove si trova l’opera “La sfida” nella piazza di via delle Vittorie; lei “naturalizzata” pometina, dato che da oltre 20 anni vive a Pomezia dopo aver concluso gli studi artistici presso l’Accademia delle Belle Arti di Lecce, vanta al suo attivo numerose esposizioni nazionali ed internazionali che ne hanno contraddistinto il suo percorso artistico con opere pubbliche di arte urbana. A Viterbo, nel paesino delle fiabe, ha contribuito con due lavori all’offerta artistica del borgo: “La Carica dei 101” e “l’albero delle matite”, rispettivamente numero 40 e 19 del percorso. “Quello che vedete dipinto è mio nipote – ci racconta orgogliosa la padrona di casa – ho avuto il piacere di ospitarla mentre realizzava il suo murale e ho avuto in cambio anche questo bellissimo regalo”.
Come arrivare alla città delle fiabe a Viterbo, dove parcheggiare a Sant’Angelo di Roccalvecce
Il paesino si trova distante 1o7 km da Roma (qui la posizione sulle mappe) e si raggiunge, in assenza di traffico, comodamente in un’ora e mezza. Siamo vicini al lago di Bolsena, proprio al confine con l’Umbria. Un piccolo consiglio: quando arrivate al paese provate a vedere se c’è posto nel parcheggio proprio a ridosso del centro abitato (sul navigatore è indicato come “parcheggio Sant’Angelo”) che consente di lasciare l’auto a ridosso dell’inizio del percorso dei murales; in caso contrario si può parcheggiare lungo la strada ma, specie nel fine settimana, il tratto da percorrere può essere molto lungo e al ritorno è tutto in salita! Anche perché comunque c’è da mettere in conto “il sali e scendi” tra le scale e le viuzze del percorso artistico e dunque, così facendo, quanto meno si può risparmiare parte della fatica specie se si viaggia con i bambini.
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