Come è noto da qualche tempo ormai la Leonardo Spa ha deciso di chiudere alcuni siti industriali sul territorio italiano, tra cui quello storico di Pomezia. Il sito di Pomezia è il più grande tra quelli colpiti: “conta oltre 700 lavoratori tra ingegneri e tecnici altamente specializzati che saranno costretti a trasferimenti di sede verso i siti di Roma Tiburtina e verso il sito di Cisterna di Latina”. Una conseguenza terribile per tutti i lavoratori che cercano da mesi di evitare la chiusura del centro.
Questo il motivo che ha spinto l’RSU ha richiedere con largo anticipo tutti i permessi per svolgere un’assemblea dei lavoratori in data odierna, 6 giugno 2022.
Il Sindaco Zuccalà al fianco dei lavoratori del centro Leonardo
In data odierna all’assemblea dei lavoratori– in sciopero da quattro ore- della Leonardo Spa è intervenuto anche il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. L’ astensione dal lavoro è stata indetta dai sindacati contro la chiusura dello stabilimento.
Il Primo Cittadino è tornato a sottolineare la necessità improcrastinabile dell’apertura di un tavolo interministeriale e interistituzionale- come già aveva ricordato in un intervento il 9 maggio- per cercare un percorso condiviso di valorizzazione del sito e non di chiusura. Ponendo l’accento su una visione di sviluppo della sede di Pomezia, favorendone gli investimenti in un territorio oggetto di costante crescita anche grazie ai fondi del PNRR.
La protesta dei lavoratori
Moreno Bartolomei, della Usb Fiom Leonardo Pomezia, a nome di tutti i lavoratori scrive:
“L’Azienda, cercando di dare una ragione industriale alla chiusura di Pomezia, si è arrampicata sugli specchi sostenendo che, con il trasferimento dell’ingegneria di Pomezia vicino alla produzione, che sta a Cisterna di Latina, eviterebbe che le schede elettroniche e gli apparati da riparare o rilavorare viaggino sulla via Pontina tra Pomezia e Cisterna (35 Km), riducendo così (tutto da dimostrare) tempi e costi delle lavorazioni. Mantenere 21 siti costa meno che mantenere 27 siti. E questa del risparmio economico potrebbe essere la vera ragione della chiusura. Se non fosse per il fatto che, se si vuole risparmiare sui costi di gestione dei siti, dovrebbero essere chiusi quelli in affitto o da ristrutturare.”.
Gli interventi del sindaco contro la chiusura del sito pometino
Il sindaco Adriano Zuccalà è intervenuto più volte esprimendo la sua totale contrarietà alla chiusura del sito di Leonardo Spa a Pomezia. Nel mese di aprile, il sindaco aveva dichiarato :
“Il centro Leonardo di Pomezia non può chiudere. È un unicum nel nostro paese e come tale deve essere valorizzato. Bisogna sfruttare la strategia di rilancio industriale che stiamo portando avanti sul nostro territorio, con un riposizionamento competitivo delle realtà produttive locali. Siederò a tutti i tavoli istituzionali, accanto ai lavoratori, per dare forza a quella che è la visione di sviluppo del sito Leonardo di Pomezia”.
Il 9 maggio, Zuccalà è stato ricevuto insieme alle rappresentanze sindacali dal Coordinatore della struttura per le crisi d’impresa Luca Annibaletti, e ha sollecitato l’apertura di un tavolo interistituzionale per scongiurare la chiusura del sito di Pomezia e favorirne gli investimenti.
Il MISE si è impegnato a confrontarsi con l’azienda e il Ministero dell’Economia e delle Finanze che detiene il 30% delle quote societarie.
L’impegno del sindaco e dei sindacati per evitare la chiusura del sito pometino continua.
Leggi anche: Pomezia, Pnrr: il Sindaco avvia tavolo con sindacati