Il Ministero dei Beni Culturali ha confermato il vincolo paesaggistico di inedificabilità per le zone pomentine “Tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna romana”, mentre ha escluso le aree per lo scalo intermodale di Santa Palomba e per la nuova Valle Caia.
Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci: “Si blocca lo sviluppo industriale, il Comune valuta il ricorso”.
“Grazie alle nostre osservazioni – spiega l’Assessore Giuliano Piccotti in una nota stampa – abbiamo ottenuto che rimanessero fuori dal vincolo paesaggistico le aree per il potenziamento dello scalo intermodale così come le aree per l’ampliamento della S.P. di Cancelliera – via di Valle Caia, già finanziato da RFI, e una fascia profonda 50 metri a ridosso della ferrovia tale da consentire la realizzazione di un nuovo collegamento stradale tra lo scalo, la zona industriale e la S.P. di Cancelliera. Tutto questo potrà contribuire a migliorare l’accessibilità alla zona, ma non consentirà di trasformare in nuove attività produttive ed economiche le potenzialità della zona industriale di Santa Palomba: rendere completamente inedificabili aree libere o dismesse disponibili per l’insediamento di nuove attività avrà ripercussioni drammatiche per la Città in termini di sviluppo e lavoro”.
“Tutelare Torre Maggiore e la Campagna Romana è un obiettivo prioritario della nostra Amministrazione, già inserito nel Documento Preliminare di Indirizzo (DPI) per il nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale (PUGC) – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – Lo abbiamo ribadito nelle osservazioni presentate al Ministero, in cui abbiamo chiesto però di rivedere il vincolo escludendone una minima parte (circa 150 ettari su 2000) per salvaguardare lo sviluppo della zona industriale di Santa Palomba, teatro di investimenti importanti e quindi traino per lo sviluppo economico, produttivo e occupazionale di Pomezia e dell’intera Regione. Il Ministero ha tenuto fuori dal vincolo solo le aree destinate a realizzare le nuove strade e lo scalo intermodale di Santa Palomba, ma bloccare tutta l’area industriale significa bloccare lo sviluppo produttivo di Pomezia. Non possiamo permetterlo: è per questo che stiamo valutando di ricorrere contro il provvedimento del Ministero affinché possano essere escluse dal vincolo di inedificabilità assoluta ed essere incluse nelle aree riconosciute dal Piano territoriale Paesaggistico Regionale come ‘paesaggio degli insediamenti in evoluzione’ le aree destinate a zona industriale dal vigente PRG. Ho convocato inoltre un tavolo con industriali e sindacati per valutare insieme la strategia idonea a tutelare l’interesse della cittadinanza tutta. Pomezia sta finalmente guadagnando competitività e oggi è in grado di attrarre nuovi investimenti che si tradurranno in nuovi posti di lavoro. Questo vincolo, così come è stato concepito, impedirebbe tutto ciò”.