Il nome della città di Pomezia sembra derivare dal toponimo di un’antica città volsca o latina, Suessa Pometia. Ma si tratta di una ipotesi alla quale se ne sommano diverse altre, tra le quali: quella che debba il suo nome dal latino ‘pomum’ che significa mela, per la presenza di frutteti; altri ritengono che derivi dal greco ‘pomezein’ che significa attraversare.
Pomezia le sue origini e la sua popolazione
Si tratta, comunque, di una realtà che si estende nell’agro romano, nata dalla bonifica della palude pontina a opera del governo fascista di Benito Mussolini e che fu abitata, almeno in un primo momento, da immigrati provenienti principalmente da centri del Nord Italia. Solo con il tempo la popolazione si è consolidata assumendo connotazioni esclusive e e caratteristiche dei cittadini locali, i cosiddetti ‘pometini’, abitanti della città di Pomezia.
Quali sono le località territoriali in cui vivono i pometini
Questi ultimi vivono tra il centro e Torvaianica e in minor numero sono distribuiti nelle frazioni di Pratica di Mare, Santa Palomba, Santa Procula e Torvaianica Alta. La popolazione pometina vive principalmente di industria e attività turistica balneare. D’altro canto il territorio può contare su splendide spiagge che si alternano a macchia mediterranea e sono circondate da arbusti tipici: pini marittimi, lecci, mirti. È proprio questa posizione strategica che consente alla città un notevole sviluppo economico che si basa anche sulle industrie, con particolare attenzione rivolta all’elettronica, chimica, apparecchi televisivi e radiofonici, ma anche all’editoria.
I cittadini sono dediti principalmente a industria e ad attività turistico-balneari
La spiaggia di Torvaianica si estende per circa 8,5 chilometri tra Ostia e la Marina di Ardea consentendo ai pometini di sfruttare questa risorsa soprattutto nella stagione balneare, non solo strettamente con le relative attività che richiamano un grande turismo nella stagione estiva, ma anche tutt’altro tipo di iniziative che sono di richiamo non solo per i turisti, ma anche per i cittadini delle zone limitrofe: la festa del grano il 23 giugno che propone la rievocazione della mietitura e della trebbiatura, o la festa dell’Assunta che propone un suggestivo spettacolo con tanto di processione sul mare, a parte i festeggiamenti del santo Patrono, San Benedetto, l’11 luglio con una serie di eventi celebrativi.
Curiosità su Pomezia e i pometini
Gli abitanti di Pomezia hanno scelto come simbolo della città un leone rampante che regge lo scudo con la croce di Sant’Andrea e non si è trattato di una scelta casuale, ma della volontà di esprimere potere e forza, quella stessa rappresentata dall’animale. Non si sa bene quando fu assunto a simbolo della città, ma si ritiene che la decisione risalga al periodo medievale e oggi è un’icona per la città, un elemento identificativo di Pomezia e dei pometini.
La leggenda secondo la quale sul territorio locale sarebbe stato sepolto un tesoro dai Barbone
Pomezia è un centro ricco di storia, ma anche di leggende. E tra queste ultime c’è quella secondo la quale i Borboni avrebbero raggiunto il territorio nel quale avrebbero nascosto un grande tesoro fatto di gioielli, oro, vasi. Una ricchezza cercata da tanti, ma della quale non si è mai avuto riscontro oggettivo. Nonostante gli scavi effettuati per risalire ai presunti preziosi seppelliti in chissà quale luogo misterioso del territorio comunale di Pomezia, non si sono trovate tracce, almeno fino ad oggi. Sta di fatto che anche questa leggenda fa parte integrante della città e non solo costituisce un altro motivo di vanto per i pometini, ma contribuisce ad attribuire fascino ed è un ulteriore elemento di attrazione e anche di mistero capace di risvegliare la curiosità dei tanti turisti in visita a Pomezia. (foto da Instagram di: pomeziaetorvaianica, maddalena_formicola, adriano.zuccala)