Vendita del trampolino del Kursaal a Ostia: il consigliere Giuseppe Conforzi interroga il Presidente del X Municipio di Roma Capitale
Fa parlare il trampolino del Kursaal, che recentemente sarebbe finito al centro delle cronache nazionali per una presunta compravendita che lo riguarda. Gli ex gestori dello stabilimento, nonostante la decadenza della concessione demaniale, vorrebbero vendere la famosa struttura architettonica a degli acquirenti stranieri. Una notizia che non avrebbe trovato conferme, alimentando però una ricerca di chiarezza da parte dell’opposizione in X Municipio di Roma Capitale.
Vendita trampolino del Kursaal: cosa c’è di vero?
Le voci che si rincorrerebbero sarebbero legate a una reale vendita del trampolino, anche se la struttura non è più sotto la gestione degli ex concessionari. Se la famiglia che teneva lo spazio lamenterebbe dei problemi per presunti debiti, tutto lascerebbe intendere come nessuno possa vendere la struttura architettonica del Kursaal, specialmente non avendone più le dirette competenze.
In merito a ciò, il consigliere Giuseppe Conforzi (Capogruppo di Fratelli d’Italia nel X Municipio) ha deciso di scrivere al presidente Mario Falconi e il sindaco Roberto Gualtieri, cercando di comprendere se la notizia del trampolino sia solamente un modo per far parlare qualche giornale. Con l’ultimo documento protocollato, l’eletto interroga l’Amministrazione lidense sulle competenze legate alla struttura di Pier Luigi Nervi e la fondatezza di certe voci immobiliari.
Una battaglia per difendere un simbolo di Ostia
Comprendere la veridicità dei fatti attorno al trampolino del Kursaal, secondo Conforzi, è il primo passo per tutelare una delle fotografie più emblematiche di Ostia e che ha dato immagini affascinanti per il cinema italiano. Resta da comprendere come il X Municipio rispondere sulla vicenda, in una situazione che probabilmente porterà a un’indagine sulla questione e si spera attivi un protocollo per salvaguardare un bene architettonico d’inestimabile valore nel territorio lidense. La questione, adesso, è arrivata sul tavolo del Consiglio del Parlamentino Lidense.