Oggi al Consiglio del X Municipio, l’assessore Alessandro Onorato (Assessorato al Turismo, Sport e Grandi Eventi) ha fatto chiarezza sullo stato dello stadio Anco Marzio. Come sappiamo, il Comune di Roma Capitale sta vivendo un contenzioso con la società calcistica dell’Ostiamare, concessionaria del campo e accusata di diversi abusi edilizi all’interno di questo centro sportivo.
Il Consiglio municipale si rivela l’occasione per offrire una seconda verità riguardo lo stato dello stadio Anco Marzio, con Alessandro Onorato concentrato a smentire principalmente le dichiarazioni pubbliche del Presidente dell’Ostiamare, Roberto Di Paolo. L’assessore infatti punta a raccontare, alla presenza di tutti i consiglieri dell’Assemblea lidense, una narrazione riguardo le autorizzazioni per giocare nel centro sportivo. Facendo appello ai documenti del Comune di Roma, ha dimostrato come il 15 dicembre 2021 già la Commissione di Pubblico Spettacolo avesse sentenziato gravi irregolarità urbanistiche all’interno dell’Anco Marzio. Una situazione ereditata dalla vecchia gestione Lardone, cui il presidente Di Paolo prenderà atto a partire dal 28 gennaio 2022, giorno in cui firma il contratto per l’acquisto dell’Ostiamare.
Il cronoprogramma sui lavori: accordi non rispettati?
Ma non solo. Onorato coglie l’occasione anche per chiarire la situazione del cronoprogramma dello stadio Anco Marzio, ovvero il progetto che Di Paolo avrebbe dovuto mettere in piedi per sanare gli abusi. Sempre sentendo gli interventi dell’Assessore allo Sport capitolino, il nuovo proprietario dell’Ostiamare non avrebbe rispettato gli accordi presi con il Comune di Roma, che avevano permesso di non far decadere la concessione del centro sportivo situato su via Giovanni Amenduni. Di seguito a un incontro tra società sportiva e Comune di Roma Capitale di metà marzo, le due parti stendono un cronoprogramma per non far decadere la concessione. Il 3 giugno 2022 viene consegnato per la prima volta il progetto da Di Paolo, poi riconsegnato con ulteriori integrazioni nelle date del 14 giugno e il 3 agosto. Date, secondo l’assessore Onorato, cui il Comune si fa trovare pronto a raccogliere i documenti dell’Ostiamare. e risponde in meno di 24 ore, bloccando la decadenza della concessione.
Sempre sentendo l’Assessore allo Sport di Roma, il Presidente dell’Ostiamare non avrebbe incominciato i lavori per la risoluzioni degli abusi edilizi nell’Anco Marzio: nel mese di settembre, a seguito di controlli sarebbero infatti mancati i lavori legati alla rimozione dei locali adibiti ai bagni, lo smontaggio della tribuna e dei campi da padel, più altre strutture situate sull’area dell’Anco Marzio.
La risposta dell’opposizione nel X Municipio a Onorato
A controbattere alle dichiarazioni di Alessandro Onorato, sono state le voci dei consiglieri di Lega, Italexit e Fratelli d’Italia.
Per il partito di Giorgia Meloni, la consigliere Sara Adriani ha presentato una disamina giuridica attorno allo spinoso caso dell’Anco Marzio. Anzitutto, chiede: “Come mai dopo la Commissione del 15 dicembre, le porte al pubblico dell’Ostiamare non vengono chiuse?”, specie poi dopo che vengono confermati gravi abusi edilizi all’interno dell’Anco Marzio. Cerca anche di fare luce al famoso documento della FIGC depositato dalla vecchia gestione dell’Ostiamare per giocare il Campionato calcistico 2021-22, dimostrato poi come un falso dalla Polizia di Stato: “Perché Roma Capitale non fa luce su tale foglio, visto che c’è il suo bollino e la firma di un proprio dirigente?”.
Infine, il consigliere Alessandro Aguzzetti (Italexit) ha preso le parti dei tifosi dell’Ostiamare, facendo notare come “l’Assessore abbia dato contro a prescindere alla nuova proprietà, mancando di obiettività sulla faccenda”. Inoltre, ha sottolineato come in due mesi di notizie legate allo stadio Anco Marzio, “Onorato abbia preferito parlare dei propri haters piuttosto che della situazione concessoria legata allo stadio”.