Si torna a parlare di mercato nero di beni storici e culturali in Italia. Questa volta la cronaca ci porta a Ostia Lido, dove un uomo aveva fatto un grosso business attraverso un giro commerciale, ovviamente illegale, di reperti archeologici legati all’esperienza storica dell’Antica Roma. Vasi, anfore e tanti altri oggetti legati al glorioso passato capitolino, in un mercato nero messo alla luce dalle indagini approfondite degli uomini della Polizia di Stato.
Il mercato nero di reperti archeologici a Ostia
Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del X distretto Lido a denunciare in stato di libertà una persona per ricettazione di beni culturali. In un garage utilizzato dalla persona denunciata sono stati rinvenuti numerosi vasi e anfore di grande interesse storico. In una successiva perquisizione presso l’abitazione sono stati trovati e sequestrati ulteriori oggetti di interesse storico. Tra questi un mortaio, una coppa in pietra grigia, un vaso in pietra, una metopa rettangolare, una vasca in pietra, un basso rilievo raffigurante un volto e parti di figure maschili e femminili.
Sono in corso da parte degli investigatori accurate indagini e accertamenti, anche con l’intervento specifico della sovrintendenza dei beni culturali, al fine di accertare originalità, provenienza e valore di tutti i reperti sequestrati.
Nascosti ad Acilia
I reperti erano custoditi nella zona di Acilia. L’uomo era già conosciuto per la sua attività di ricercatore illecito di reperti, in particolare etruschi. Stavolta il materiale trovato in suo possesso era davvero moltissimo e di valore inestimabile.
Quello dei reperti archeologici nella zona di Ostia Lido, al pari di vari quartieri poi che compongono il X Municipio, è un mercato nero florido proprio per le caratteristiche di questo territorio. Scavando è possibile trovare in molti terreni, soprattutto nei pressi dell’area archeologica di Ostia Antica, vecchie anfore o oggetti dell’Antica Roma emergere dalla terra. Sarebbe buona cosa, però, che tali beni di inestimabile valore venissero denunciati subito alla Polizia, piuttosto che tenerli in casa o creare un mercato illegale dell’antiquariato.