Si è presentato ‘volontariamente’ in Commissariato a Ostia per sbrigare una pratica amministrativa. Ma evidentemente non immaginava che, per un reato commesso anni fa, era a tutt’oggi ricercato dalle forze dell’ordine. E così è finito in manette.
Singolare vicenda che arriva dal litorale. Un uomo, un cittadino straniero, qualche giorno fa si è recato negli uffici di Polizia per svolgere una pratica burocratica; tuttavia, al momento dell’inserimento dei suoi dati nel database, l’operatore si è accorto che quella che aveva davanti non era una persona “qualunque”: su di lui pendeva infatti un’ordinanza di carcerazione.
Arrestato straniero a Ostia
L’uomo, un ivoriano classe 1986, era infatti già stato condannato per reati connessi anni fa – era il 2017 – inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti. E per questo doveva scontare ancora una pena di quasi sei mesi in carcere. Elementi che, chiaramente, sono subito saltati fuori al momento dell’inserimento dei dati nel terminale. Per il 37enne si sono aperte di conseguenza le porte del carcere.
Il precedente
Una storia analoga era accaduta tempo fa sempre a Roma, con protagonista un nigeriano. E ad onor del vero non sono nemmeno casi isolati. Ad ogni modo anche lui si era recato in Commissariato in quel caso per lamentarsi della presenza degli agenti di Polizia nel suo appartamento qualche giorno prima. Così facendo però, al momento dell’identificazione, la verità è venuta a galla: l’uomo era infatti destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che i poliziotti avevano tentato, non riuscendoci, di notificargli. A quel punto, inevitabilmente, per il 37enne erano scattate le manette.